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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 12.1909

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Fasc. 6
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https://doi.org/10.11588/diglit.24137#0505

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CORRIERI

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lizzazione app icato rigidamente al quadro centrale, la
simmetria che regna ovunque, o la libertà con la quale
si muovono entro le linee del gruppo questi corpi
scarni? Più mirabile la tipica magrezza de’ corpi, il
tipico grigio delle vesti, o le variazioni individuali
dei cappelli, ecc. ?

Piot, l’anno scorso, espose al Salon d’Automne
tutta una camera cineraria decorata a fresco. Fu il
cloud del Salon d’Automne 1908.

Se Lorenzo Viani avesse fatto con queste sue com-
posizioni qualcosa di simile, avrebbe costituito il Cloud
del Salon d’Automne 1909.

Un gruppo d’artisti italiani di tempra simile ba-
sterebbe a rendere, a sua volta, vecchia tutta la pro-
duzione artistica esposta al Salon d'Automne, mettendo
le nuove bellezze trovate dai decoratori moderni al
servizio di qualcosa di più grande, di più alto che
una natura morta.

Paris, ottobre 1909. YONAS.

Notizie di Piemonte e di Liguria.

Un mosaico pavimentarlo dell’età romanica. —

Or è qualche mese, certi scavi fortuiti scoprirono al-
cuni avanzi antichi nell’area contigua al Duomo di
Torino, e appunto fra il Duomo e il luogo ove le
fortunate indagini di A. D’Andrade hanno liberato
dalle macerie i ruderi imponenti del teatro della Au-
gusta Taurinorum.

L’Ufficio regionale per la conservazione dei monu-
menti intervenne con prontezza. Estesi gli scavi, fu
rimesso in luce il vasto mosaico pavimentano del
presbiterio di una delle chiese che, sulla fine del
Quattrocento, Domenico della Rovere aveva fatto de-
molire per costrurre la nuova cattedrale.

Il mosaico, che si aggiunge alla serie copiosissima
di litostrati romanici esistenti in Piemonte (ad Aosta,
a Ivrea, a Vercelli, a Novara, a Casale, a Grazzano
Monferrato, in Acqui) nella Lombardia e nell’Emilia,
è opera probabilmente del xii secolo, e ha grande
importanza iconografica. Nella sua parte centrale,
molto lacunosa, ho riconosciuta una rappresentazione
della Ruota della Fortuna (fig. 1): stanno all’intorno
le linee ondeggianti dell’Oceano — e fra esse sono
inscritti i nomi delle ultime isole settentrionali — le
figure dei Venti ai quattro punti cardinali.

Il mosaico fu tolto dal suo luogo e ricomposto nel
Museo Civico che già possedeva i litostrati ritrovati
nel Duomo di Acqui: indi venne esplorato, sino agli
strati vergini, tutto il suolo circostante, e si poterono
stabilire importanti fatti intorno alla storia di quel-
l’angolo della città nel quale, dal vi al xv secolo, si
succedettero molte costruzioni sacre, sovrapponendosi
le une alle altre.

La chiesa di San Domenico in Torino, costru
zione del xiv secolo, è stata liberata con ogni cura
da tutto ciò che ne alterava l’interno, e restituita
saggiamente alla sua forma primitiva. 1

Il risultato più notevole dei lavori di restauro fu
la scoperta della antica decorazione di una cappella

Fig. 1 —Torino. Museo Civico:
mosaico pavimentano.

tutta affrescata con figure di Santi, con 1 ’Annuncia-
zione e con ritratti di devoti (fig. 2 e 3). Gli affreschi,
riferiti da taluno malamente all’arte toscana, assegnati
da altri alla seconda metà del Quattrocento, ci sembra
abbiano rapporto di stile con alcuni dipinti del chio-
stro della Badia di Vezzolano, e specialmente colla
nota rappresentazione del Contrasto dei tre vivi e
dei tre morti : nè esitiamo a crederli lavoro di artista
piemontese della seconda metà del Trecento.

Di maggior pregio è un affresco ritrovato nella na-
vata sinistra della chiesa : rappresenta un santo vescovo
seduto al suo seggio in atto di pai lare affabilmente

1 Cfr. F. Rondoiino e R. Brayda, La chiesa di San Domenico
in Torino, Torino, 1909. Il restauro si deve alla buona volontà dei
PP. Domenicani e alla perizia dell’ing. Brayda.
 
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