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CORRIERI
Fig. 3. — Caltanisetta: Cattedrale.
Ostensorio processionale.
pare che sia il campanile. Nella scultura, poi, del tim-
pano della porta è incisa la seguente scritta che ri-
vela il nome (Raimondo - in sicil. Ramundu) del
decoratore o dell’architetto : ... N
M A n
R Aldi V
n D V
Completo è il bellissimo chiostro (fig. 2) a doppio or-
dine con colonnine tortili e a spiga, nel piano terra,
semplici in quello superiore, e con le belle volticine a
crociera seguentisi una dopo l’altra; ma disgraziata-
mente alcune parti sono nascoste da superfetazioni
moderne, e quasi tutto è deturpato dalla mano del-
l’imbianchino. Le colonnine sono anch’esse di mate-
riale calcareo, e monolite, tranne quelle addossate ai
pilastri formate di vari pezzi ; e i quattro grandi pi-
loni ai lati, pare siano stati costruiti a rinforzo della
intera massa.
Anche nel convento si scorgono vari particolari
interni. L’opera manifesta evidentemente influenze ca-
talane (cfr. S. Sampere Y Miquel : Los Cuatrocentistas ca-
talanes. Barcelona 1906, Tomo I, pag. 55-59); anzi è
dato supporre che Federico Enriquez abbia condotto
seco dalla Catalogna qualche abile architetto e deco-
ratore, tanto comuni sono le affinità di essa coi monu-
menti quattrocenteschi esistenti in Barcellona. Del resto,
anche in altri paesi dell’antica Contea, come a Ragusa,
s’incontrano esempi dello stesso stile e tempo (ricordo
il portale di San Giorgio e la chiesa di Santa Maria
della Scala), la qual cosa avvalora la mia ipotesi.
Di gran pregio è, quindi, per l’arte siciliana la
chiesa di Santa Maria di Gesù in Modica, e non si
sa deplorare abbastanza l’uso ignobile cui è soggetta
con grave disdoro dell’arte, di quell’arte che fu pal-
pito e vita dei nostri avi.
Un insigne pezzo di oreficeria a Caltanissetta.
— Assolutamente ignoto e forse non sufficientemente
stimato dai possessori nel suo vero valore, era il ma-
gnifico pezzo di oreficeria sacra che sto per descrivere
quando per la prima volta io Io vidi con indicibile
sorpresa, nel tesoro della cattedrale di Caltanissetta.
Esso è un grande ostensorio processionale del '400,
alto m. 0.90, tutto in argento dorato e tempestato dj
pietre dure. La qui unita riproduzione (fig. 3), che per la
prima volta si pubblica, mi dispensa da superflue pa-
role, essendo manifesta l’eleganza del lavoro. In alto
si vede il Cristo risorto, più in basso, la Pietà ; alla
base della piramide, le figurine a tutto tondo di cin-
que Santi fra cui gli Apostoli Pietro, Paolo, e il Bati
tista ; attorno al nodo, a bassorilievo, tre Santi Vescov-
ed, inoltre, Santa Lucia, San Sebastiano e San Rocco.
Nel piede quadrilobato sono incise le figure di Santa
Venera, Santa Lucia e del dedicante Giovanni Ra-
bido col suo stemma.
Infatti, sotto ciascuna, si legge :
A A
S, LUCIA S. VENERA IOANE RABIOLO
CORRIERI
Fig. 3. — Caltanisetta: Cattedrale.
Ostensorio processionale.
pare che sia il campanile. Nella scultura, poi, del tim-
pano della porta è incisa la seguente scritta che ri-
vela il nome (Raimondo - in sicil. Ramundu) del
decoratore o dell’architetto : ... N
M A n
R Aldi V
n D V
Completo è il bellissimo chiostro (fig. 2) a doppio or-
dine con colonnine tortili e a spiga, nel piano terra,
semplici in quello superiore, e con le belle volticine a
crociera seguentisi una dopo l’altra; ma disgraziata-
mente alcune parti sono nascoste da superfetazioni
moderne, e quasi tutto è deturpato dalla mano del-
l’imbianchino. Le colonnine sono anch’esse di mate-
riale calcareo, e monolite, tranne quelle addossate ai
pilastri formate di vari pezzi ; e i quattro grandi pi-
loni ai lati, pare siano stati costruiti a rinforzo della
intera massa.
Anche nel convento si scorgono vari particolari
interni. L’opera manifesta evidentemente influenze ca-
talane (cfr. S. Sampere Y Miquel : Los Cuatrocentistas ca-
talanes. Barcelona 1906, Tomo I, pag. 55-59); anzi è
dato supporre che Federico Enriquez abbia condotto
seco dalla Catalogna qualche abile architetto e deco-
ratore, tanto comuni sono le affinità di essa coi monu-
menti quattrocenteschi esistenti in Barcellona. Del resto,
anche in altri paesi dell’antica Contea, come a Ragusa,
s’incontrano esempi dello stesso stile e tempo (ricordo
il portale di San Giorgio e la chiesa di Santa Maria
della Scala), la qual cosa avvalora la mia ipotesi.
Di gran pregio è, quindi, per l’arte siciliana la
chiesa di Santa Maria di Gesù in Modica, e non si
sa deplorare abbastanza l’uso ignobile cui è soggetta
con grave disdoro dell’arte, di quell’arte che fu pal-
pito e vita dei nostri avi.
Un insigne pezzo di oreficeria a Caltanissetta.
— Assolutamente ignoto e forse non sufficientemente
stimato dai possessori nel suo vero valore, era il ma-
gnifico pezzo di oreficeria sacra che sto per descrivere
quando per la prima volta io Io vidi con indicibile
sorpresa, nel tesoro della cattedrale di Caltanissetta.
Esso è un grande ostensorio processionale del '400,
alto m. 0.90, tutto in argento dorato e tempestato dj
pietre dure. La qui unita riproduzione (fig. 3), che per la
prima volta si pubblica, mi dispensa da superflue pa-
role, essendo manifesta l’eleganza del lavoro. In alto
si vede il Cristo risorto, più in basso, la Pietà ; alla
base della piramide, le figurine a tutto tondo di cin-
que Santi fra cui gli Apostoli Pietro, Paolo, e il Bati
tista ; attorno al nodo, a bassorilievo, tre Santi Vescov-
ed, inoltre, Santa Lucia, San Sebastiano e San Rocco.
Nel piede quadrilobato sono incise le figure di Santa
Venera, Santa Lucia e del dedicante Giovanni Ra-
bido col suo stemma.
Infatti, sotto ciascuna, si legge :
A A
S, LUCIA S. VENERA IOANE RABIOLO