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Atti della Società di Archeologia e Belle Arti per la Provincia di Torino — 2.1878

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Claretta, Gaudenzio: I marmi scritti di Torino e Suburbio dai bassi tempi alla metà del secolo XVIII, [1]
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https://doi.org/10.11588/diglit.11247#0114

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I MARMI SCRITTI DI TORINO E SUBURBIO IOO,

Fra i personaggi sepolti in questa chiesa, degni di me-
moria, cito i pittori, Cristoforo Aliberti, che vi fu portato nel
» 1622, e Pietro Domenico Olivero da Torino, felice imita-
tore della scuola fiamminga, e di quel genere di pitture
chiamate volgarmente bambocciate. Fu protetto da Vittorio
Amedeo II, dal suo successore Carlo Emanuele III, e tenuto
qual amico, e talvolta invitato a mensa dal celebre ministro
marchese d'Ormea. Morì il 12 dicembre 1754 di quasi ot-
tantadue anni.

Ebbero pure sepoltura nella stessa chiesa: Giuseppe Ignazio
Bertola, figlio adottivo del noto ingegnere del famoso assedio
di Torino del 1706, Antonio Bertola da Mussano, divenuto
conte d'Exilles in premio della rocca di tal nome in vai
di Susa, da lui fortemente munita. Morì il 22 marzo 1755,
e la sua memoria è degna di una biografia, 0 quanto meno
di una lapide sul suo avello.

Giacciono anche in quei sotterranei tre cavalieri della San-
tissima Annunziata: Giuseppe Ossorio da Trapani, gran con-
servatore dell'Ordine mauriziano, Vittorio Lodovico d'Hallot
des Hayes, già viceré di Sardegna, e Gaspare Giuseppe
Solaro di Moretta.

G. CLARETTA.
 
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