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DI ARCHEOLOGIA CRISTIANA

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tis memini , cujus imago fuerit; quum ergo hoc vidissem in
ecclesia cantra auctoritatem scripturarum hominis pendere
imaginem etc. Questa interpretazione non sembra conciliabile
coll'intero contesto , massime coli' allusione al divieto mosaico
delle immagini umane. Molti in fine tengono , che 1' introdu-
zione prima dell'uso delle immagini nelle chiese essendo punto
di disciplina, il quale ha variato secondo i luoghi ed i tempi,
nelle chiese della Palestina ai giorni di Epifanio la prescrizione
mosaica sia stata ancora più o meno osservata

Veramente quest'ultima sentenza era la più naturale ed ov-
via a presentarsi alla mente nei tempi passati, quando la co-
mune degli storici ed anche dei teologi credeva , che per ra-
gioni di prudenza e della lotta coll'idolatria assai rare fossero
state le immagini sacre, raro l'uso delle arti figurative in tutta
la chiesa nei primi secoli. Ma oggi, che la cronologia dei mo-
numenti dimostra all' evidenza cotesta presunta rarità non es-
sere così generalmente vera ne anche nei secoli delle persecu-
zioni e molto meno nel quarto volgente al quinto ; il fatto ed
il detto di Epifanio nell'anno 394 non possono non parere as-
sai singolari e difformi dalla contemporanea prattica comune
non solo di Eoma e dell' Occidente, ma eziandio dell' Oriente.
E questa osservazione cresce di forza ponendo mente al sog-
giorno di Epifanio in Eoma nell'inverno del 382: ove egli vide
e frequentò i santuari dei martiri, tutti di sacre immagini
adorni; nè v'è ombra o sentore di dissenso, che perciò sia sorto
tra lui e la chiesa romana e il pontefice Damaso, che allora
la governava. Laonde per quanto sembri chiaro il contesto della
latina versione dal greco originale di Epifanio, veramente non
so acquietarmi nel crederne certo ed irrepugnabile il senso ap-
parente. Le ricerche archeologiche nella Palestina rischiare-
ranno 1' oscuro problema, insegnandoci, se nella seconda metà

1 Petav. Dogmal. thcol. De incanì. XV, 14, 8; Natal. Alex. 1. e; Til-
lemont, Hist. end. T. X p. 517; ed altri molti, che non giova annoverare.
 
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