DOI Heft:
Nr. 3,4
DOI Artikel:Lucerna africana coll'immagine d'un uomo: in abito persiano portante sopra un disco il pesce
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DI ARCHEOLOGIA CRISTIANA
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porrò a confronto la figura effigiata sulla lucerna con quella dei
dapiferi dipinti sulle pareti d'una nobile casa 'romana scoperta
nel 1780 presso il Laterano i. Due di quelle figure, che si po-
terono staccare e conservare in intero, passarono poi al museo
Borgia ; indi a quello di Napoli, ove tuttora le vediamo. I dapi-
feri sono giovani avvenenti; tre hanno chioma lunga, inanellata
e scendente fino alle spalle; tutti hanno il capo cinto da fascia
0 stefane per stringere i capelli. Vestono lunghe tuniche ricca-
mente adorne di callicole e di davi rotondi od ovali sulle
spalle; sopra le braccia raccolgono un manto leggero, mentre su
quelle e con ambe le mani recano e porgono innanzi ognuno una
grande e adorna lanx o bacile con vivande diverse da appre-
stare ai convitati. Fecero meraviglia agli archeologhi lo splen-
dore e la prolissità delle tuniche di cotesti dapiferi, poco addi-
centisi all'agilità conveniente ai ministri delle mense;.che avreb-
bero dovuto piuttosto vestire tuniche corte e succinte, come in
altri monumenti sono rappresentati2. Ma è evidente, che ciò fu rito
speciale di nobili e sontuosi conviti. Laonde stimo, che talvolta
1 Komani nella lussureggiante età imperiale abbiano anche amato
a sfoggio di pompa veder vestiti nelle varie e ricche fogge loro
nazionali i servi ministri delle mense solenni; e che la figura in
adobbó orientale ed acconciata dal capo alle spalle con prolissa
finta capigliatura sia un dapifero di nazione orientale, che reca su
lanx preziosa il pesce; cibo tanto gradito e pregiato nei conviti
più sontuosi, che fu riputato simbolo di lauta cena 3.
Così parmi giustamente dichiarata la singolare figura re-
cante il pesce sulla lucerna africana; ed esclusane ogni interpre-
tazione simbolica cristiana.
1 Amaduzzi, Pitture antiche trovate in una vigna accanto il v. Ospe-
dale di s. Giovanni in Laterano l'a. 1780, incise e pubblicate da G. M. Cas-
sini etc. Eoma 1783.
2 V. Amaduzzi, 1. c. p. VII; cf. ivi p. XVI e segg..
3 V. Garrucci, Vetri 2 ed. p. 53 e segg.
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porrò a confronto la figura effigiata sulla lucerna con quella dei
dapiferi dipinti sulle pareti d'una nobile casa 'romana scoperta
nel 1780 presso il Laterano i. Due di quelle figure, che si po-
terono staccare e conservare in intero, passarono poi al museo
Borgia ; indi a quello di Napoli, ove tuttora le vediamo. I dapi-
feri sono giovani avvenenti; tre hanno chioma lunga, inanellata
e scendente fino alle spalle; tutti hanno il capo cinto da fascia
0 stefane per stringere i capelli. Vestono lunghe tuniche ricca-
mente adorne di callicole e di davi rotondi od ovali sulle
spalle; sopra le braccia raccolgono un manto leggero, mentre su
quelle e con ambe le mani recano e porgono innanzi ognuno una
grande e adorna lanx o bacile con vivande diverse da appre-
stare ai convitati. Fecero meraviglia agli archeologhi lo splen-
dore e la prolissità delle tuniche di cotesti dapiferi, poco addi-
centisi all'agilità conveniente ai ministri delle mense;.che avreb-
bero dovuto piuttosto vestire tuniche corte e succinte, come in
altri monumenti sono rappresentati2. Ma è evidente, che ciò fu rito
speciale di nobili e sontuosi conviti. Laonde stimo, che talvolta
1 Komani nella lussureggiante età imperiale abbiano anche amato
a sfoggio di pompa veder vestiti nelle varie e ricche fogge loro
nazionali i servi ministri delle mense solenni; e che la figura in
adobbó orientale ed acconciata dal capo alle spalle con prolissa
finta capigliatura sia un dapifero di nazione orientale, che reca su
lanx preziosa il pesce; cibo tanto gradito e pregiato nei conviti
più sontuosi, che fu riputato simbolo di lauta cena 3.
Così parmi giustamente dichiarata la singolare figura re-
cante il pesce sulla lucerna africana; ed esclusane ogni interpre-
tazione simbolica cristiana.
1 Amaduzzi, Pitture antiche trovate in una vigna accanto il v. Ospe-
dale di s. Giovanni in Laterano l'a. 1780, incise e pubblicate da G. M. Cas-
sini etc. Eoma 1783.
2 V. Amaduzzi, 1. c. p. VII; cf. ivi p. XVI e segg..
3 V. Garrucci, Vetri 2 ed. p. 53 e segg.
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