AKCHEOLOGrICA COMUNALE
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virtù, e castità. Valerio Massimo (4, 3) celebra la sua conti-
nenza e l'amor coniugale; e Plutarco (1. c.) loda tvjv di ctoypo-
avv(] y.u\ y.aXkzi nzpifìoY)Tov 'Aìnaviav. Ricusò vivente onori e
grandezze (Suet. Claud. 11), e nelle avverse vicende die' prova
d'animo saldo e generoso. Ai funerali di Germanico non com-
parve, seu valetudine praepediebatur, seu victus luctu animus
magnitudinem mali perferre visu non toleravit (Tacit. Ann. 3, 3);
o forse perchè il suo volto non isvelasse al publico il secreto
a lei ben noto della parte avuta da Tiberio nella catastrofe. Morì
nel 38, poco dopo salito sul trono il suo nipote Caligola; il quale
prima di darle la morte, sia per indignitates et taedia, sia ve-
neno (Suet. Cai. 23), Antoniae aviae, quicquid unquam Livia
augusta honorum caepisset, uno senatus consulto congessit
(Ibid. 15). Fra questi onori va annoverato anche il titolo di
augusta, che il biografo altrove le dice attribuito da Claudio
{Claud. 11): titolo ab viva recusatum, di modo che non appa-
risce nemmeno nel senatus consulto per le onoranze funebri a
Germanico, edito dal Fea (Fasti 16, III). Intorno a ciò, oltre
alla testimonianza delle medaglie e di Dione (59, 3), abbiamo
anche quella degli atti arvalici, ove al 18 gennaio dell'anno 38
è notato: Taurus Statilius Corvinus promagister collegii fratrum
arvaliu(m nomine) natali Antoniae augustae in Capitolio Jovi
o. m. bovem marem ^(molavit) (Henzen, p. XLIII; cf. Eckhel,
VI, 179).
Le collettanee epigrafiche contengono molti titoli di servi
e famigliari della sposa di Druso. Ricordo i due di LIARVS (?) ||
ANTONIAE DRVSI |j GLABER || AB CYATO (Fabretti, Inscr.
58,335) e di un FAVSTVS ANTONIAE DRVSI (Gori, Inscr. Etr. I
p. 150, 62): perchè il fatto dell' essere stati contemporaneamente
trasportati da Roma a Firenze sulla fine del secolo XVII è indi-
zio della loro scoperta entro un colombario di servi della fami-
glia. Sul quale argomento darà luce la seconda parte del VI
volume del Corpus, contenente i colombari urbani, le cui schede
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virtù, e castità. Valerio Massimo (4, 3) celebra la sua conti-
nenza e l'amor coniugale; e Plutarco (1. c.) loda tvjv di ctoypo-
avv(] y.u\ y.aXkzi nzpifìoY)Tov 'Aìnaviav. Ricusò vivente onori e
grandezze (Suet. Claud. 11), e nelle avverse vicende die' prova
d'animo saldo e generoso. Ai funerali di Germanico non com-
parve, seu valetudine praepediebatur, seu victus luctu animus
magnitudinem mali perferre visu non toleravit (Tacit. Ann. 3, 3);
o forse perchè il suo volto non isvelasse al publico il secreto
a lei ben noto della parte avuta da Tiberio nella catastrofe. Morì
nel 38, poco dopo salito sul trono il suo nipote Caligola; il quale
prima di darle la morte, sia per indignitates et taedia, sia ve-
neno (Suet. Cai. 23), Antoniae aviae, quicquid unquam Livia
augusta honorum caepisset, uno senatus consulto congessit
(Ibid. 15). Fra questi onori va annoverato anche il titolo di
augusta, che il biografo altrove le dice attribuito da Claudio
{Claud. 11): titolo ab viva recusatum, di modo che non appa-
risce nemmeno nel senatus consulto per le onoranze funebri a
Germanico, edito dal Fea (Fasti 16, III). Intorno a ciò, oltre
alla testimonianza delle medaglie e di Dione (59, 3), abbiamo
anche quella degli atti arvalici, ove al 18 gennaio dell'anno 38
è notato: Taurus Statilius Corvinus promagister collegii fratrum
arvaliu(m nomine) natali Antoniae augustae in Capitolio Jovi
o. m. bovem marem ^(molavit) (Henzen, p. XLIII; cf. Eckhel,
VI, 179).
Le collettanee epigrafiche contengono molti titoli di servi
e famigliari della sposa di Druso. Ricordo i due di LIARVS (?) ||
ANTONIAE DRVSI |j GLABER || AB CYATO (Fabretti, Inscr.
58,335) e di un FAVSTVS ANTONIAE DRVSI (Gori, Inscr. Etr. I
p. 150, 62): perchè il fatto dell' essere stati contemporaneamente
trasportati da Roma a Firenze sulla fine del secolo XVII è indi-
zio della loro scoperta entro un colombario di servi della fami-
glia. Sul quale argomento darà luce la seconda parte del VI
volume del Corpus, contenente i colombari urbani, le cui schede