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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 8.1880

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Ghirardini, Gherardo: Di una statua arcaica dell'Aventino e d'alcune serie di sculture affini, [1]
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https://doi.org/10.11588/diglit.13202#0111
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e d'alcune serie di sculture a/fini

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in questi fogli una fedele riproduzione ; giacché il disegno
pubblicato dal Nerini è condotto in quella maniera fantastica e
tanto poco esatta, che usavasi nel secolo passato, quando s'era
ben lungi dall'intendere in che stesse la singolarità ed il valore
di così fatti monumenti. Codesta statua, la quale serba ancora
attaccati qua e là taluni resti di calce, sì che sembra abbia
servito da materiale di costruzione, uscì fuori nell'anno 1750
ex ruderibus veteris Coenobii, come attesta il Nerini. Il quale
le dà il nome di divinità etrusca, conforme il noto parere in-
valso di que' tempi, e tenuto anche più tardi dal Winkelmann,
che fosse opera dell'arte etrusca tutto quello che presentava
alcuna attenenza con lo stile arcaico '. È degno di nota il luogo
del rinvenimento, come che non si sappia quale dei tanti edifici
della XIII regione sorgesse dove ora è il convento di s. Alessio.
Il Nerini recò le opinioni differenti dei topografi senza mostrarsi
inclinato ad accettarne di preferenza alcuna *. Solamente il
Bunsen, seguendo il Marliani e Lucio Fauno, stimò che in quelle
vicinanze (a s. Alessio o a s. Sabina) si ergesse il famoso tem-
pio di Diana 3; ma il Becker % combattè, come mi sembra, con
validi argomenti una simile conghiettura. La statua ivi rinve-
nuta essendo di carattere ieratico accenna senza dubbio all'esi-
stenza di un tempio; ma essa non ci fornisce alcuna determi-
nazione topografica, prima, perchè può essere stata trasportata
colà da qualche luogo non lontano; poi, perchè in ogni modo,
come si noterà più innanzi, nessun nome di divinità può ad
essa con fondamento attribuirsi, tranne forse quello di Spes, alla
quale nessun tempio si ha memoria fosse dedicato sull'Aventino.

1 II Nerini pubblicò per riscontro nella tav. II una statuetta di bronzo
del museo Carpineo già edita dal Bonaroti (Osservai, istor. sopra alcuni
medagl. p. 92 e 93) e dal Gori interpretata per Diana (Mus. Etr. I, t. XXX,
V n. 1 e 2).

2 Op. cit. p. 3 segg.

' Beschreib. Ili p. 412.

4 Handb. der rom. Alter Ih. voi. I, p. 144, n. 206 e p. 452.
 
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