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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 8.1880

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Bruzza, Luigi Maria: Tessera esorcistica
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https://doi.org/10.11588/diglit.13202#0176
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Tessera esoreistica

che abbia il comando iu nome eli Dio, di Gesù Cristo, e alla
vista della croce.

Negli esempi arrecati si è veduto che il comando suole
essere fatto con impero assoluto e diretto come ministri di Dio
e come cristiani, in virtù della potenza che si ha dalla sua
grazia, ma qualche volta il comando si denunzia da parte di
Dio medesimo e s'impone come fatto da lui. Questo modo fu
usato nella nostra tessera nella quale si legge : Hoc iubet ma-
gnus Deus e si usa spesso negli esorcismi cristiani, come in
uno del Sacramentario gelasiano ipse enim libi imperai (Asse-
mani T. I, p. 7), in altro di un codice dell'undecimo secolo
della biblioteca di Parigi: imperai libi Dominus, imperai Ubi
majestas Christi (Martene, op. cit. II, p. 984) e nell'encolpio di
Monza (G-arrucci, 1. c. )

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Questi confronti ed altri che potrei arrecare dimostrano la con-
formità che le forinole degli esorcismi scritti sulle lamine hanno
con quelle che ci sono conservate nei codici cristiani, perchè
sempre viva e costante fu la credenza che gli spiriti avversi
non si possono discacciare che per virtù di una potenza più
forte della loro, e questa è solamente quella di Dio. I pagani
con questo nome santissimo mescolavano quelli di Mercurio ,
di Diana e eli Plutone, i gnostici quelli di Salomone, di Mi-
chele, di Uriele e di Cristo (cf. Minervini, Nuove dilucidaz.
sopra un ant. chiodo magico p. 21 e seg. Napoli 1846). I veri
cristiani esorcizarono nel solo e santo nome di Dio, e per la
virtù della croce. Così dimostrano tutte le antiche formole ri-
tuali e le lamine cristiane che in principio o nel mezzo o nel
fine hanno il segno della croce, come nel piombo antimagico
del museo di Zagabria (C. I. L. Ili, p. 961; De Rossi, Bull. d'Arch.
Crisi. 1871 p. 31), nella lamina d'oro di Beiruth, che il eh. Fr.
 
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