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II busto di Anacréonte
esplorato con diligenza. La vigna della Missione, di fatti, è no-
tissima per le molte e belle scoperte che vi hanno avuto luogo
dal secolo XVI fino ai giorni nostri.
Nel secolo XVI fu ritrovato nella vigna, posseduta allora
da Francesco di Norcia, medico, dimorante a piazza Earnese,
il Meleagro vaticano, ossia l'Adone di Pichini di Ulisse Al-
dovrandi (mem. 22 ap. Fea Misceli, v. I, p. CCXIII). È vero che
Flaminio Vacca, mem. 84, pone questa vigna ai trofei di Mario,
narrando del medesimo ritrovamento: ma il Bnfalini (tav. D, 2 ed.
Fiorelli) dà ragione all'Aldovrandi, disegnando la vin. Franci-
sci de Nortia a destra della portuense nel sito preciso della
vigna della Missione.
Nell'anno 1822 sulla spianata del monte, ossia in quella
parte vaghissima dei giardini di Cesare, donde
.....seplem dominos videre montes
et totani licet aestimare Romam
fu scoperto un musaico a colori, clic il Nibby II, 212 para-
gona nella finezza a quello capitolino delle colombe, diviso in
riquadri, ciascuno dei quali conteneva maschere sceniche, gruppi
di frutta, pesci di varia ragione etc. I riquadri furono distac-
cati ciascuno da sè, e venduti in parte a lord Eussel, in parte
a lord Kinnaird, e si conservano tuttora nei castelli di queste
illustri famiglie. Nell'anno medesimo tornarono in luce una
statua di Diana; una statua di Nettuno, già collocata su d'una
fonte, come s'argomenta dal foro pel zampillo dell'acqua; un
simulacro di cerva maggior del vero ; i frammenti di un putto
bellissimo, e copioso lastrame di marmi orientali.
Nell'anno 1825 si continuarono le ricerche a mezza costa
del monte, e si misero in luce sostruzioni arcuate simili a quelle
del tempio tiburtino di Ercole (la cosidetta villa di Mecenate)
con mezze colonne di mattoni arruolati fra le nicchie di reti-
colato. Il rev. signor Valentini, superiore della Missione, mi
II busto di Anacréonte
esplorato con diligenza. La vigna della Missione, di fatti, è no-
tissima per le molte e belle scoperte che vi hanno avuto luogo
dal secolo XVI fino ai giorni nostri.
Nel secolo XVI fu ritrovato nella vigna, posseduta allora
da Francesco di Norcia, medico, dimorante a piazza Earnese,
il Meleagro vaticano, ossia l'Adone di Pichini di Ulisse Al-
dovrandi (mem. 22 ap. Fea Misceli, v. I, p. CCXIII). È vero che
Flaminio Vacca, mem. 84, pone questa vigna ai trofei di Mario,
narrando del medesimo ritrovamento: ma il Bnfalini (tav. D, 2 ed.
Fiorelli) dà ragione all'Aldovrandi, disegnando la vin. Franci-
sci de Nortia a destra della portuense nel sito preciso della
vigna della Missione.
Nell'anno 1822 sulla spianata del monte, ossia in quella
parte vaghissima dei giardini di Cesare, donde
.....seplem dominos videre montes
et totani licet aestimare Romam
fu scoperto un musaico a colori, clic il Nibby II, 212 para-
gona nella finezza a quello capitolino delle colombe, diviso in
riquadri, ciascuno dei quali conteneva maschere sceniche, gruppi
di frutta, pesci di varia ragione etc. I riquadri furono distac-
cati ciascuno da sè, e venduti in parte a lord Eussel, in parte
a lord Kinnaird, e si conservano tuttora nei castelli di queste
illustri famiglie. Nell'anno medesimo tornarono in luce una
statua di Diana; una statua di Nettuno, già collocata su d'una
fonte, come s'argomenta dal foro pel zampillo dell'acqua; un
simulacro di cerva maggior del vero ; i frammenti di un putto
bellissimo, e copioso lastrame di marmi orientali.
Nell'anno 1825 si continuarono le ricerche a mezza costa
del monte, e si misero in luce sostruzioni arcuate simili a quelle
del tempio tiburtino di Ercole (la cosidetta villa di Mecenate)
con mezze colonne di mattoni arruolati fra le nicchie di reti-
colato. Il rev. signor Valentini, superiore della Missione, mi