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Gatti, G.: Antichi pesi inscritti del museo Capitolino
DOI Seite / Zitierlink: https://doi.org/10.11588/diglit.13149#0069
Antichi pesi insertili ecc.
ni
ANTICHI PESI INSCRITTI DEL MUSEO CAPITOLINO
(Tav. VI-Vn)
Nella sala detta delle colombe nel museo Capitolino è stata
formata una notevole collezione di antichi pesi, alcuni dei
quali sono inscritti ed in parte tuttora inediti. Invitato gentil-
mente dalla Direzione del Bullettàio a pubblicare una breve
notizia di questa raccolta ponderaria, credo opportuno premet-
tere alcune osservazioni generali circa l'indole delle iscrizioni in-
cise sui pesi medesimi, allo scopo principalmente di classificarle
e di determinarne l'età.
L'uso di segnare con note numerali e con brevi epigrafi i
pesi e le misure dee generalmente attribuirsi a provvedimento
d'ordine pubblico : inquantochè serviva a garantire nei contratti
di compra-vendita la giusta quantità della merce. Imperocché
tutto ciò che vendevasi a peso o misura dovea contrattarsi se-
condo la sua quantità : e il giureconsulto Gaio ne avverte che,
come il vino aveva l'anfora per normale misura di capacità, e
l'olio un simile vaso appellato metrela (uer^r?jc) ; così pel fru-
mento doveva adoperarsi il moggio, e per 1' argento od altro
che era venduto a peso, l'unità ponderaria era la libbra '. Le
1 Gaio, Big. 18, 1; 35 § 1 : cf. il plebiscito Silio, del secolo sesto di
Roma, ricordato da Pesto p. 240 v. publica pondera ; Volus. Maecian.
Dislrib. § 79, e gli scrittori di cose metrologiche. — L'anfora, misura nor-
male di capacità pei liquidi, suddividevasi in 2 urne, 8 congii, 48 sestarii,
96 heminao, 192 quartarii, 384 acetabula, 576 cyathi ; ed equivaleva a
litri 26, 26. La (j,eTQiiTi)g era pei Greci la misura normale dei liquidi, e
corrispondeva a litri 39, 39. Il moggio (= litri 8,75), unità di misura per
gli aridi, equivaleva ad un terno dell' anfora e suddividevasi in due mezzi
ni
ANTICHI PESI INSCRITTI DEL MUSEO CAPITOLINO
(Tav. VI-Vn)
Nella sala detta delle colombe nel museo Capitolino è stata
formata una notevole collezione di antichi pesi, alcuni dei
quali sono inscritti ed in parte tuttora inediti. Invitato gentil-
mente dalla Direzione del Bullettàio a pubblicare una breve
notizia di questa raccolta ponderaria, credo opportuno premet-
tere alcune osservazioni generali circa l'indole delle iscrizioni in-
cise sui pesi medesimi, allo scopo principalmente di classificarle
e di determinarne l'età.
L'uso di segnare con note numerali e con brevi epigrafi i
pesi e le misure dee generalmente attribuirsi a provvedimento
d'ordine pubblico : inquantochè serviva a garantire nei contratti
di compra-vendita la giusta quantità della merce. Imperocché
tutto ciò che vendevasi a peso o misura dovea contrattarsi se-
condo la sua quantità : e il giureconsulto Gaio ne avverte che,
come il vino aveva l'anfora per normale misura di capacità, e
l'olio un simile vaso appellato metrela (uer^r?jc) ; così pel fru-
mento doveva adoperarsi il moggio, e per 1' argento od altro
che era venduto a peso, l'unità ponderaria era la libbra '. Le
1 Gaio, Big. 18, 1; 35 § 1 : cf. il plebiscito Silio, del secolo sesto di
Roma, ricordato da Pesto p. 240 v. publica pondera ; Volus. Maecian.
Dislrib. § 79, e gli scrittori di cose metrologiche. — L'anfora, misura nor-
male di capacità pei liquidi, suddividevasi in 2 urne, 8 congii, 48 sestarii,
96 heminao, 192 quartarii, 384 acetabula, 576 cyathi ; ed equivaleva a
litri 26, 26. La (j,eTQiiTi)g era pei Greci la misura normale dei liquidi, e
corrispondeva a litri 39, 39. Il moggio (= litri 8,75), unità di misura per
gli aridi, equivaleva ad un terno dell' anfora e suddividevasi in due mezzi