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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 12.1884

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Marucchi, Orazio: Di una iscrizione egizia del re Siptah
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https://doi.org/10.11588/diglit.13149#0115
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Di una iscrizione egizia del re Siptah.

DI UNA ISOBIZIONS SGISIA DEL KB SIPTAH.

Il frammento di basalte nero cou iscrizioni geroglifiche
rappresentato nella tavola IXa trovasi da lungo tempo nel
Museo egizio del Vaticano, dove però per la sua piccolezza
non fu osservato da alcuno, ed è tuttora inedito come non pochi
altri monumenti dello stesso Museo. Essendo quel frammento
di qualche rarità,, perchè si riferisce ad un re d'Egitto del
quale abbiamo pochissimi monumenti e la cui storia è assai
oscura e controversa, mi è sembrato valesse la pena di farlo
conoscere, non fosse altro per aver l'occasione di proporre alcune
osservazioni su quel periodo storico, le quali mi confido che
possano riuscir gradite agli eruditi lettori del Bullettiuo.

Il frammento contiene due colonne interrotte di iscrizioni
geroglifiche le quali sono divise da una linea verticale, ed i
caratteri sono certamente antichi, e non presentano alcuna so-
miglianza coii quelli così detti di imitazione. Dalla direzione
dei segni si comprende che la lettura deve farsi da destra
verso sinistra, e l'epigrafe era disposta simmetricamente tro-
vandosi alla stessa altezza nelle due colonne i due cartelli reali.
Doppio era il cartello di ogni Faraone in Egitto, come è notis-
simo ; il primo conteneva il prenome, cioè una delle tante
assimilazioni del sovrano col sole, divinità suprema del paese,
ed il secondo racchiudeva il nome proprio di lui, cioè quel
nome che generalmente si è conservato nelle liste delle dinastie
compilate dai greci scrittori, e che era anche comune a più
sovrani i quali lo prendevano in ordine successivo. Il cartello
prenome era sempre preceduto dal gruppo ideografico del ramo-
scello e dell'ape, indicante la sovranità del mezzogiorno e del set-
 
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