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La villa Castrimeniese
palazzo e giardini al settentrione, o al sole meridiano, secondo
che trattavasi di un suburbano estivo o invernale. Fino dagli
ultimi tempi della repubblica, ed in più larga misura sotto il
regime imperiale, le più doviziose famiglie dell'aristocrazia pos-
sedettero più ville, non molto discoste l'una dall'altra, ma or-
dinate e costruite diversamente per servire nelle diverse sta-
gioni. I due Quintilii Condiano e Massimo una ne avevano al
quinto miglio dell'Appia, grata come residenza invernale e pri-
maverile: un'altra sulla pendice del Tuscolo, più grata come
residenza estiva e autunnale. I Valerii medesimamente ne pos-
sedettero una al secondo miglio della Latina, una seconda nel
territorio di Castrimenio: e così i Servilii (tenuta del Qua-
draro, tenuta delle Vittorie - Lanciani Silloge 334, 373), i
Plavii Claudiani (tenuta di Campo Iemini, territorio di Marino,
ivi 239, 354) ecc.
Non dobbiamo considerare tanta copia di suburbani come
un inutile sfoggio di lusso. Nell'aristocrazia romana doveva re-
gnare a un dipresso lo spirito che regna ora nell'aristocrazia
britannica: i gentiluomini latini d'allora, come gli inglesi di
oggi, non poltrivano nell'ozio e nell'infingardaggine, ma servi-
vano col senno e col braccio il loro paese, facendo la prova
delle armi nella giovinezza, e governando la cosa pubblica in
età più matura. Da questa rassomiglianza nell'indole generosa
dei due patriziati, ne viene di conseguenza la rassomiglianza
materiale nel sistema di vita. I patrizi romani, come gli inglesi,
possedevano casa nella capitale, e casa degna del nome avito,
nella quale l'ospitalità era esercitata durante la season inver-
nale, come si esercita ora in Londra nella season primaverile.
Ma questa « stagione » a mio avviso era in Koma brevissima :
ed al primo rattiepidirsi del crudo aere boreale l'aristocrazia
doveva disperdersi nelle ville del suburbano, intendo dire di
quelle poste in sull'orlo delle e.rpaliantia tecta. Così grande
vicinanza permetteva loro di attendere quotidianamente e senza
La villa Castrimeniese
palazzo e giardini al settentrione, o al sole meridiano, secondo
che trattavasi di un suburbano estivo o invernale. Fino dagli
ultimi tempi della repubblica, ed in più larga misura sotto il
regime imperiale, le più doviziose famiglie dell'aristocrazia pos-
sedettero più ville, non molto discoste l'una dall'altra, ma or-
dinate e costruite diversamente per servire nelle diverse sta-
gioni. I due Quintilii Condiano e Massimo una ne avevano al
quinto miglio dell'Appia, grata come residenza invernale e pri-
maverile: un'altra sulla pendice del Tuscolo, più grata come
residenza estiva e autunnale. I Valerii medesimamente ne pos-
sedettero una al secondo miglio della Latina, una seconda nel
territorio di Castrimenio: e così i Servilii (tenuta del Qua-
draro, tenuta delle Vittorie - Lanciani Silloge 334, 373), i
Plavii Claudiani (tenuta di Campo Iemini, territorio di Marino,
ivi 239, 354) ecc.
Non dobbiamo considerare tanta copia di suburbani come
un inutile sfoggio di lusso. Nell'aristocrazia romana doveva re-
gnare a un dipresso lo spirito che regna ora nell'aristocrazia
britannica: i gentiluomini latini d'allora, come gli inglesi di
oggi, non poltrivano nell'ozio e nell'infingardaggine, ma servi-
vano col senno e col braccio il loro paese, facendo la prova
delle armi nella giovinezza, e governando la cosa pubblica in
età più matura. Da questa rassomiglianza nell'indole generosa
dei due patriziati, ne viene di conseguenza la rassomiglianza
materiale nel sistema di vita. I patrizi romani, come gli inglesi,
possedevano casa nella capitale, e casa degna del nome avito,
nella quale l'ospitalità era esercitata durante la season inver-
nale, come si esercita ora in Londra nella season primaverile.
Ma questa « stagione » a mio avviso era in Koma brevissima :
ed al primo rattiepidirsi del crudo aere boreale l'aristocrazia
doveva disperdersi nelle ville del suburbano, intendo dire di
quelle poste in sull'orlo delle e.rpaliantia tecta. Così grande
vicinanza permetteva loro di attendere quotidianamente e senza