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Della marrana di s. Giovanni
da Roma, passa per la valle detta di Squarciar etti, ove riceve
altri confluenti prosegue poi per la valle di Grottaferrata, detta
valle Marciana, passa per la tenuta di Morena, ove si biforca,
scendendo in parte nella valle dell'Aniene, col nome di fossa
dell' Incastro, in parte viene introdotta in un cunicolo artificiale
antico, donde poi sbocca nella campagna romana, e perviene al
Tevere dentro la città.
Tutti gli scrittori delle antichità romane suburbane hanno
dato qualche cenno della Marrana; ma i soli, che direttamente
0 indirettamente ne hanno trattato, sono stati il Fabretti (2), il
Crescimbeni (3), il Nibb}r (4), il Corvisieri (5), il Lanciani (6).
1 due primi la credono corrispondere all'antica acqua Crabra
esclusa da Agrippa, quando perdusse l'acqua Giulia; il Nibby
rimane incerto e perciò nella piantale dà il nome moderno; il
Corvisieri propende per la Crabra ; il Lanciani la identifica colla
Giulia : nella pianta moderna dello Stato Maggiore è indicata col
nome di Marrana Mariana ; ma nella pianta del Mattei è no-
tata col nome di acqua Crabra, in quella del Cingolani Marrana,
in quella dell'Ameti Marana olim Crabra, in quella del Cermelli
(tav. IV) e in quella del Sickler ugualmente Crabra, pure in
quella del Westphal (antica) Aqua Crabra, in quella del Canina è
senza nome. Tutti sembrano convenire in ciò che il corso del rivo,
nella campagna romana, abbia avuto origine nel medio evo, fondan-
dosi sul testo della vita di Calisto II (di Pandolfo pisano, ed. Wat-
(*) Il nome Squarciargli deriva da un proprietario locale del'medio
evo, che trovai nella platea del card. Bessarione in Grottaferrata, col nome di
Squarzarillo (cfr. la mia Campagna rom. II, pag. 160).
(2) Fabretti, De aquis et aquaeductibics etc, pag. 142 e 143.
(3) Crescimbeni, Discorso intorno al rivo appellato la Marrana ad
istanza d'uno dei canonici della sacros. Chiesa Lateranense (senza data nè
luogo) : opuscolo rarissimo.
(4) Nibby, Analisi cit., voi. I, pag. 518; II, pag. 127.
(5) Corvisieri, Dell'acqua Tocia nel Buonarroti del 1870, pag. 192.
(tì) Lanciani, Comentarii cit., pag. 113.
Della marrana di s. Giovanni
da Roma, passa per la valle detta di Squarciar etti, ove riceve
altri confluenti prosegue poi per la valle di Grottaferrata, detta
valle Marciana, passa per la tenuta di Morena, ove si biforca,
scendendo in parte nella valle dell'Aniene, col nome di fossa
dell' Incastro, in parte viene introdotta in un cunicolo artificiale
antico, donde poi sbocca nella campagna romana, e perviene al
Tevere dentro la città.
Tutti gli scrittori delle antichità romane suburbane hanno
dato qualche cenno della Marrana; ma i soli, che direttamente
0 indirettamente ne hanno trattato, sono stati il Fabretti (2), il
Crescimbeni (3), il Nibb}r (4), il Corvisieri (5), il Lanciani (6).
1 due primi la credono corrispondere all'antica acqua Crabra
esclusa da Agrippa, quando perdusse l'acqua Giulia; il Nibby
rimane incerto e perciò nella piantale dà il nome moderno; il
Corvisieri propende per la Crabra ; il Lanciani la identifica colla
Giulia : nella pianta moderna dello Stato Maggiore è indicata col
nome di Marrana Mariana ; ma nella pianta del Mattei è no-
tata col nome di acqua Crabra, in quella del Cingolani Marrana,
in quella dell'Ameti Marana olim Crabra, in quella del Cermelli
(tav. IV) e in quella del Sickler ugualmente Crabra, pure in
quella del Westphal (antica) Aqua Crabra, in quella del Canina è
senza nome. Tutti sembrano convenire in ciò che il corso del rivo,
nella campagna romana, abbia avuto origine nel medio evo, fondan-
dosi sul testo della vita di Calisto II (di Pandolfo pisano, ed. Wat-
(*) Il nome Squarciargli deriva da un proprietario locale del'medio
evo, che trovai nella platea del card. Bessarione in Grottaferrata, col nome di
Squarzarillo (cfr. la mia Campagna rom. II, pag. 160).
(2) Fabretti, De aquis et aquaeductibics etc, pag. 142 e 143.
(3) Crescimbeni, Discorso intorno al rivo appellato la Marrana ad
istanza d'uno dei canonici della sacros. Chiesa Lateranense (senza data nè
luogo) : opuscolo rarissimo.
(4) Nibby, Analisi cit., voi. I, pag. 518; II, pag. 127.
(5) Corvisieri, Dell'acqua Tocia nel Buonarroti del 1870, pag. 192.
(tì) Lanciani, Comentarii cit., pag. 113.