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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 21.1893

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Marucchi, Orazio: I lavori ad intarsio della Basilica di Giunio basso sull'Esquilino
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https://doi.org/10.11588/diglit.13635#0115

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della Basilica di Giunto Basso sulVEsquilino

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apostoli, e fu descritto dal de Winghe e dal Marini, il quale ultimo
ne vide un disegno, oggi perito, in un codice barberiniano. Anche il
Ciampini lo vide poco prima della distruzione che se ne fece nel
1686, e ne pubblicò un disegno nella sua opera già citata. È degno
di nota il fatto, che il papa Simplicio nulla tolse delle profane
decorazioni della basilica di Giunio Basso e si contentò sola-
mente di aggiungervi il mosaico cristiano nel fondo, affinchè i
fedeli potessero rivolgersi pregando alla imagine del Salvatore.
Questo fatto conferma ciò che sappiamo anche d'altronde, che cioè
i cristiani nei primi secoli della pace non distrussero per fanatismo
religioso i monumenti dell'arte antica, siccome taluni vanno fan-
tasticando : ma al contrario essi rispettarono per quanto fu loro
possibile gli edifìzi e le opere artistiche. Ed è noto oramai, che
gli stessi imperatori cristiani ed i pubblici magistrati devoti alla
nuova religione, nei secoli quarto e quinto conservarono i tempi
pagani e gli altri edifìzi come monumenti artistici e rialzarono
eziandio le statue nei pubblici luoghi.

La distruzione sistematica dei monumenti romani avvenne
assai più tardi : e non fu opera del fanatismo religioso, ma del-
l'ignoranza del medio evo e delle tristi condizioni di quei tempi
di continue guerre civili. Alle devastazioni dell'età di mezzo si
aggiunsero quelle forse più dannose del rinascimento, allorquando,
benché grande fosse l'amore degli umanisti per la classica anti-
chità, non si era per anco risvegliato il vero senso archeologico: e
sotto gli occhi di uomini dottissimi vennero commesse barbarie
da disgradarne gli Unni ed i Saraceni. Le quali barbarie conti-
nuarono poi nel seicento ed anche nel passato secolo : ed appunto
nel secolo decimosettimo la basilica di s. Andrea siili'Esquilino,
già abbandonata e danneggiata da lunga età, e forse fin dal
secolo decimoterzo quando si costruì la chiesa di s. Antonio con
l'annesso ospedale, venne poi barbaramente distrutta. Per la quale
distrazione, come per tante altre, se dobbiamo dolerci, non possiamo
però con troppa severità vituperare i nostri maggiori, mentre fra
 
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