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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 21.1893

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Lanciani, Rodolfo Amedeo: Di un nuovo codice di Pier Leone Ghezzi contenente notizie di antichità
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https://doi.org/10.11588/diglit.13635#0183

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contenente notizie di antichità

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tavole. È ragguardevole specialmente un coltello da sacrificio dalla
lama ricurva (conservato nella seconda sala dei bronzi al museo
Britt.) col manico di forma bizarra, già rivestito di bronzo o di
cuoio. In altra cartella sono conservate 25 tavole di disegni di
patere (a lapis, penna, o sepia) talune scoperte a Palestrina, altre
provenienti dalle raccolte dell'Ansidoni, di Kolando Magnini ecc.

Il Byres fece acquisti anche in altri luoghi della campagna
di Roma. Uno dei più cospicui fu il piatto o patera di bronzo
scoperto a Porto d'Anzio nel 1782, con rilievi divisi in tre zone:
quella del bordo contiene pesci ed uccelli acquatici di varia ra-
gione : quella nel concavo del piatto, scene di pesca : sul tondo
del mezzo è delineata una villa anziate sul lido stesso del mare.

Il Mus. Britt. possiede, oltre la predetta patera, una fibula
d'oro trovata a Palestrina, comprata similmente dagli eredi Byres.

Il Winkelmann, tomo V p. 472 dell'ediz. di Prato, nomina
il museo di casa Byres a Eoma a proposito di una gemma in-
signe, nella quale era rappresentato un giovane col troco in ispalla.
« Il più volte lodato signor Jacopo Byres . . può vantarsi d'aver
in questo intaglio una delle più eleganti, e delle più belle figure
che sieno mai state scolpite sulle gemme ».

Nella p. 3 del primo volume dei Townley Marbles si tro-
vano queste notizie sulla società da lui formata coli'Hamilton, e
con lo Jenkins per ispogliare Roma di tanti tesori, per amore di
guadagno, piuttosto che per amore dell'arte.

« Nell'anno 1769 o 1770 Giacomo Byres architetto, Gavino
Hamilton, il quale aveva dipinto alcune scene dell' Iliade nella
Villa Borghese con gusto veramente classico, e Tommaso Jenkins,
il banchiere inglese a Roma, si lanciarono in una avventura alla
quale dobbiamo quasi tutti i marmi che oggi adornano le colle-
zioni pubbliche e private d'Inghilterra. Congetturando a ragione
che l'ampia distesa di Villa Adriana celasse ancora tesori d'arte,
domandarono ed ottennero dal Papa licenza di scavo sotto deter-
minate condizioni. Il successo dimostrò quanto fosse giusta la loro
 
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