per la topografia e la stona dei monumenti di Roma 185
all'età degli Antonini. Semplice quindi nè doveva essere il det-
tato, regolare la forinola.
Ora se noi supponiamo, che l'anonimo del codice Manzo-
niano avesse copiato l'iscrizione da un apografo anteriore così
concepito :
T • VELBVLENVS • P • F • QVI VETVLENVS
QVADRATVS • PR • TR • PL PROCOS
VETVLENA-T-F-POLLA FILIA
il testo si avvicina alla voluta regolarità, e le parole in esso
intruse possono credersi note marginali del precedente trascrit-
tore, lì quale, considerando che la figlia di Quadrato portava il
nome di Vetulena, sagacemente giudicò errato il vocabolo Vel-
bulenus, e segnò doversi emendare VETVLENVS. quale era quello
della FILIA : mentre poi con poca accortezza spiegò le sigle pr.
per PROCOS.
Ma con questa ipotesi se può spiegarsi la confusione fatta
dal secondo trascrittore, resta ancora qualche cosa da emendare
nel testo, e specialmente nel cursus honorum di Quadrato, che
reca soltanto la pretura e il tribunato plebeio, omessa la questura.
Facendo attenzione al numero delle lettere contenute in ciascuna
delle tre righe, ed alla forma del gentilizio, che in altre lapidi
è scritto VETTVLENVS. potremo congetturare che l'antica e ge-
nuina epigrafe fosse del seguente tenore :
T • VETTVLENVS • P ■ F • QVI
QVADRATVS ■ PR ■ TR ■ PL • Q_
VETTVLENA ■ T • F • POLLA
Questo personaggio è al tutto sconosciuto. Ma una lapide ro-
mana ne ricorda forse un' altra figlia, ed un marmo di Marsala
o 7
all'età degli Antonini. Semplice quindi nè doveva essere il det-
tato, regolare la forinola.
Ora se noi supponiamo, che l'anonimo del codice Manzo-
niano avesse copiato l'iscrizione da un apografo anteriore così
concepito :
T • VELBVLENVS • P • F • QVI VETVLENVS
QVADRATVS • PR • TR • PL PROCOS
VETVLENA-T-F-POLLA FILIA
il testo si avvicina alla voluta regolarità, e le parole in esso
intruse possono credersi note marginali del precedente trascrit-
tore, lì quale, considerando che la figlia di Quadrato portava il
nome di Vetulena, sagacemente giudicò errato il vocabolo Vel-
bulenus, e segnò doversi emendare VETVLENVS. quale era quello
della FILIA : mentre poi con poca accortezza spiegò le sigle pr.
per PROCOS.
Ma con questa ipotesi se può spiegarsi la confusione fatta
dal secondo trascrittore, resta ancora qualche cosa da emendare
nel testo, e specialmente nel cursus honorum di Quadrato, che
reca soltanto la pretura e il tribunato plebeio, omessa la questura.
Facendo attenzione al numero delle lettere contenute in ciascuna
delle tre righe, ed alla forma del gentilizio, che in altre lapidi
è scritto VETTVLENVS. potremo congetturare che l'antica e ge-
nuina epigrafe fosse del seguente tenore :
T • VETTVLENVS • P ■ F • QVI
QVADRATVS ■ PR ■ TR ■ PL • Q_
VETTVLENA ■ T • F • POLLA
Questo personaggio è al tutto sconosciuto. Ma una lapide ro-
mana ne ricorda forse un' altra figlia, ed un marmo di Marsala
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