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Lanciani, Rodolfo Amedeo: Il panorama di Roma scolpito da Pietro Paolo Olivieri nel 1585
DOI Seite / Zitierlink: https://doi.org/10.11588/diglit.13635#0292
2 7 ti
77 panorama di Roma
la sua porta e l'ostiense, e 1' oblìo della caratteristica piramide
di Caio Cestio.
Il eh. coirmi. Geffroy illustrando la miniatura del cod. di
santa Genoveffa « la présence de ces montagnes boisées, qui s'éle-
vent à une grande hauteur à droite et à gauche, comme si toute
Rome était assise dans une gorge étroite. Il faut simplement y
voir l'exagération et la déformation d'une réalité qui s'imposait,
et que reproduisent quelque fois avec le mème excès plusieurs
plans de Rome du XVe siècle ».
Per ciò che spetta al panorama della città, racchiusa dalle
mura fatiscenti e rotte da larghe breccie, esso è puramente conven-
zionale, ed appartiene alla classe di grafiche rappresentanze che
trae origine dalle vignette dei sigilli degli imperatori germanici.
Il comm. de Rossi ha fatta incidere in capo alle sue Piante
di Roma quella di Ludovico il Bavaro dell'anno 1328. Nella
Geschichte der Reichskandei unter der letsen Staufern del
Philippi (Munster i. W. Coppenrath 1885) sono riprodotte in foto-
incisione quella di Enrico VII del novembre 1226 (Lille), con
le note leggende Roma caput mundi etc. ed Aurea Roma : altra
di Federico II del 26 luglio 1216 (Vienna); una terza del me-
desimo, del gennaio 1232 (Hanover) ; una quarta del 13 set-
tembre 1218 (Basilea). Tali vignette non offrono l'interesse di
quella di Ludovico il Bavaro, attesoché mostrano un solo edifi-
cio — il prospetto di s. Pietro vecchio, con due o quattro mina-
reti — ed anche espresso arbitrariamente (!).
La porta della città è fregiata dello stemma dei conti di
Beaufort, del quale fanno mostra anche i vessilli dei cavalieri
di scorta. Ora credo ne rimanga uno solo, nel fregio del ciborio
lateranense, dalla parte della tribuna. L'impresa, messa a oro,
(!) Cf. Bresslau, Standbuch der Urkundenlehre far Deutschland und
Italien voi. I, p. 970 (Leipzig 1889). — Vedi anche l'introduzione alle acta
Frid, II dell'Huillard-Breholles.
77 panorama di Roma
la sua porta e l'ostiense, e 1' oblìo della caratteristica piramide
di Caio Cestio.
Il eh. coirmi. Geffroy illustrando la miniatura del cod. di
santa Genoveffa « la présence de ces montagnes boisées, qui s'éle-
vent à une grande hauteur à droite et à gauche, comme si toute
Rome était assise dans une gorge étroite. Il faut simplement y
voir l'exagération et la déformation d'une réalité qui s'imposait,
et que reproduisent quelque fois avec le mème excès plusieurs
plans de Rome du XVe siècle ».
Per ciò che spetta al panorama della città, racchiusa dalle
mura fatiscenti e rotte da larghe breccie, esso è puramente conven-
zionale, ed appartiene alla classe di grafiche rappresentanze che
trae origine dalle vignette dei sigilli degli imperatori germanici.
Il comm. de Rossi ha fatta incidere in capo alle sue Piante
di Roma quella di Ludovico il Bavaro dell'anno 1328. Nella
Geschichte der Reichskandei unter der letsen Staufern del
Philippi (Munster i. W. Coppenrath 1885) sono riprodotte in foto-
incisione quella di Enrico VII del novembre 1226 (Lille), con
le note leggende Roma caput mundi etc. ed Aurea Roma : altra
di Federico II del 26 luglio 1216 (Vienna); una terza del me-
desimo, del gennaio 1232 (Hanover) ; una quarta del 13 set-
tembre 1218 (Basilea). Tali vignette non offrono l'interesse di
quella di Ludovico il Bavaro, attesoché mostrano un solo edifi-
cio — il prospetto di s. Pietro vecchio, con due o quattro mina-
reti — ed anche espresso arbitrariamente (!).
La porta della città è fregiata dello stemma dei conti di
Beaufort, del quale fanno mostra anche i vessilli dei cavalieri
di scorta. Ora credo ne rimanga uno solo, nel fregio del ciborio
lateranense, dalla parte della tribuna. L'impresa, messa a oro,
(!) Cf. Bresslau, Standbuch der Urkundenlehre far Deutschland und
Italien voi. I, p. 970 (Leipzig 1889). — Vedi anche l'introduzione alle acta
Frid, II dell'Huillard-Breholles.