I NUOVI FRAMMENTI DELLA FORMA URBIS
(Tav. I II).
La scoperta di quattrocentocinquant' uno frammenti della
pianta di Roma, fatta di prossimo, nelle fondamenta di certe vec-
chie case farnesiane in via Giulia, ha posto nuovamente sul tap-
peto la questione del riordinamento e ricongiungimento di tutti
i pezzi esistenti di detta pianta, e della loro esibizione al pub-
blico in modo razionale, utile per gli studi, conforme al decoro
del Comune di Roma, che è il custode del prezioso documento.
La questione offre dunque due aspetti. Si tratta in primo
luogo di riunire i frammenti, fin dove i danni sofferti dalla icno-
grafia consentano di poterlo fare: in secondo luogo di dare loro
un collocamento opportuno e definitivo.
Al collocamento è inutile pensare fino a tanto che non si
abbia sotto mano tutto il materiale disponibile, cioè, fino a tanto
che non sia cessata la possibilità di nuove scoperte. Lo scavo e
1' esplorazione in via Giulia sono stati spinti sino al terreno ver-
gine, e da questa parte non c' è più nulla a sperare. Rimane la
questione delle ricerche nell' orto dei ss. Cosma e Damiano a piedi
della parete posteriore del templum sacrae Urbis, contro la quale
la pianta era affissa. Perchè i lettori del Bullettino che non sono
specialisti, o che non hanno alla mano i libri e gli opuscoli con-
cernenti la Forma Urbis, possano meglio giudicare dello stato delle
cose, ricorderò, nel più breve modo possibile, i precedenti della
odierna scoperta.
(Tav. I II).
La scoperta di quattrocentocinquant' uno frammenti della
pianta di Roma, fatta di prossimo, nelle fondamenta di certe vec-
chie case farnesiane in via Giulia, ha posto nuovamente sul tap-
peto la questione del riordinamento e ricongiungimento di tutti
i pezzi esistenti di detta pianta, e della loro esibizione al pub-
blico in modo razionale, utile per gli studi, conforme al decoro
del Comune di Roma, che è il custode del prezioso documento.
La questione offre dunque due aspetti. Si tratta in primo
luogo di riunire i frammenti, fin dove i danni sofferti dalla icno-
grafia consentano di poterlo fare: in secondo luogo di dare loro
un collocamento opportuno e definitivo.
Al collocamento è inutile pensare fino a tanto che non si
abbia sotto mano tutto il materiale disponibile, cioè, fino a tanto
che non sia cessata la possibilità di nuove scoperte. Lo scavo e
1' esplorazione in via Giulia sono stati spinti sino al terreno ver-
gine, e da questa parte non c' è più nulla a sperare. Rimane la
questione delle ricerche nell' orto dei ss. Cosma e Damiano a piedi
della parete posteriore del templum sacrae Urbis, contro la quale
la pianta era affissa. Perchè i lettori del Bullettino che non sono
specialisti, o che non hanno alla mano i libri e gli opuscoli con-
cernenti la Forma Urbis, possano meglio giudicare dello stato delle
cose, ricorderò, nel più breve modo possibile, i precedenti della
odierna scoperta.