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Marchetti, Maria: Tessera ospitale
DOI Page / Citation link: https://doi.org/10.11588/diglit.14882#0121
meridionale; e non soltanto nelle latine, ma anche nelle dialet-
tali (1). E ciò torna a conferma della nostra ipotesi circa la pro-
venienza della tessera.
La data del rinvenimento è ignota. Il Mommsen nella sua
visita a Boiano (1846) non ottenne di consultare le iscrizioni
raccolte dal Chiovitti (2), nè egli dice che più fortunato di lui
fosse il Dressel. Nessuna deduzione è quindi lecito trarre dal
fatto che il frammento non fu da loro pubblicato.
Il proconsolato d'Africa di A. Vibius Habitus è menzionato
per prima volta in questa iscrizione: la data ne è quindi ignota,
come del resto è ignoto quanto si riferisce alla sua carriera, eccetto
il consolato che, come vedemmo, ottenne, insieme con L. Apro-
nio, nella seconda metà dell'a. 8 (3). Nel tentativo di stabilire
quella data, bisogna dunque procedere per induzione.
La serie dei proconsoli d'Africa per il primo trentennio del
sec. I presenta pochi nomi e date storicamente accertati (4).
Dopo il proconsolato di Cossus Cornelius Lentulus, console
nell'anno 1 a. Cr., il quale resse l'Africa dalla metà del 5 alla
metà del 6 d. Cr., si ha una lacuna di otto anni fino al pro-
consolato di uno dei consoli surrogati del 6, L. Nonius Aspre-
nas, che tenne quel governo dal 14 al 15. Quindi un'altra lacuna
di due anni, e si succedono senza interruzione : M. Furius Camil-
lus, console ordinario dell'8 (17-18); L. Apronius, collega del
nostro Vibio (18-21); e due dei consoli del 10 Q. Iunius Blae-
sus (21-23) e P. Cornelius Dolabella (23-24?). Finalmente nel 27
s'inizia il governo triennale di C. Vibius Marsus. console nel 17.
(') Esempi in Conway, The Italie Dialects, I.
(3) Cfr. C. IL, IX, pag. 289.
(3) Fasti Gap, C.LL. IV pag. 29; VI 21383; Dig. 48, 18, 8.
(*) Per le notizie che seguono, mi riferisco ai dati raccolti dal Pallu
de Lessert nei suoi Fastes des provinces africaines (I, pp. 78-116), dove
sono registrate le fonti relative alle date consolari e proconsolari.
tali (1). E ciò torna a conferma della nostra ipotesi circa la pro-
venienza della tessera.
La data del rinvenimento è ignota. Il Mommsen nella sua
visita a Boiano (1846) non ottenne di consultare le iscrizioni
raccolte dal Chiovitti (2), nè egli dice che più fortunato di lui
fosse il Dressel. Nessuna deduzione è quindi lecito trarre dal
fatto che il frammento non fu da loro pubblicato.
Il proconsolato d'Africa di A. Vibius Habitus è menzionato
per prima volta in questa iscrizione: la data ne è quindi ignota,
come del resto è ignoto quanto si riferisce alla sua carriera, eccetto
il consolato che, come vedemmo, ottenne, insieme con L. Apro-
nio, nella seconda metà dell'a. 8 (3). Nel tentativo di stabilire
quella data, bisogna dunque procedere per induzione.
La serie dei proconsoli d'Africa per il primo trentennio del
sec. I presenta pochi nomi e date storicamente accertati (4).
Dopo il proconsolato di Cossus Cornelius Lentulus, console
nell'anno 1 a. Cr., il quale resse l'Africa dalla metà del 5 alla
metà del 6 d. Cr., si ha una lacuna di otto anni fino al pro-
consolato di uno dei consoli surrogati del 6, L. Nonius Aspre-
nas, che tenne quel governo dal 14 al 15. Quindi un'altra lacuna
di due anni, e si succedono senza interruzione : M. Furius Camil-
lus, console ordinario dell'8 (17-18); L. Apronius, collega del
nostro Vibio (18-21); e due dei consoli del 10 Q. Iunius Blae-
sus (21-23) e P. Cornelius Dolabella (23-24?). Finalmente nel 27
s'inizia il governo triennale di C. Vibius Marsus. console nel 17.
(') Esempi in Conway, The Italie Dialects, I.
(3) Cfr. C. IL, IX, pag. 289.
(3) Fasti Gap, C.LL. IV pag. 29; VI 21383; Dig. 48, 18, 8.
(*) Per le notizie che seguono, mi riferisco ai dati raccolti dal Pallu
de Lessert nei suoi Fastes des provinces africaines (I, pp. 78-116), dove
sono registrate le fonti relative alle date consolari e proconsolari.