AVANZI DI ACQUEDOTTI ROMANI
SCOPERTI PRESSO PORTA MAGGIORE
Per provvedere alla strada di accesso alla nuova stazione
Merci fra le vie Tiburtina e Prenestina, il Comune di Roma
deliberò, previi accordi con gli uffici competenti, di aprire tre
fornici nel recinto urbano sulla sinistra della porta Maggiore,
per i quali si potesse dal piazzale interno di detta porta rag-
giungere direttamente la nuova stazione.
Oltre l'apertura dei tre fornici si convenne di abbassare il
livello del suolo, togliendo il terrapieno che era addossato alle
mura Aureliane, e raccordare con leggera pendenza il predetto
piazzale alla nuova strada estramurana.
In questi movimenti di terra, come era prevedibile, torna-
rono all'aperto altri avanzi degli antichi acquedotti, che quivi
erano aggruppati ad Spem veterem (l) ; ed ora delle nuove sco-
perte possiamo darne esatta indicazione nella pianta che diamo
nella pagina seguente (fig. 1).
Il primo acquedotto scoperto è quello segnato con la let-
tera A, ed è il più antico degli altri. Esso correva sotto terra,
ed aveva le pareti costruite con piccoli parallelepipedi di tufo
giallognolo, sovrapposti uno all'altro in cinque filari: la gros-
sezza di ogni masso era di m. 0,48, l'altezza di m. 0,28, e cia-
(l) Cfr. Lanciarli, Acque e Acquedotti, pag. 36.
SCOPERTI PRESSO PORTA MAGGIORE
Per provvedere alla strada di accesso alla nuova stazione
Merci fra le vie Tiburtina e Prenestina, il Comune di Roma
deliberò, previi accordi con gli uffici competenti, di aprire tre
fornici nel recinto urbano sulla sinistra della porta Maggiore,
per i quali si potesse dal piazzale interno di detta porta rag-
giungere direttamente la nuova stazione.
Oltre l'apertura dei tre fornici si convenne di abbassare il
livello del suolo, togliendo il terrapieno che era addossato alle
mura Aureliane, e raccordare con leggera pendenza il predetto
piazzale alla nuova strada estramurana.
In questi movimenti di terra, come era prevedibile, torna-
rono all'aperto altri avanzi degli antichi acquedotti, che quivi
erano aggruppati ad Spem veterem (l) ; ed ora delle nuove sco-
perte possiamo darne esatta indicazione nella pianta che diamo
nella pagina seguente (fig. 1).
Il primo acquedotto scoperto è quello segnato con la let-
tera A, ed è il più antico degli altri. Esso correva sotto terra,
ed aveva le pareti costruite con piccoli parallelepipedi di tufo
giallognolo, sovrapposti uno all'altro in cinque filari: la gros-
sezza di ogni masso era di m. 0,48, l'altezza di m. 0,28, e cia-
(l) Cfr. Lanciarli, Acque e Acquedotti, pag. 36.