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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 40.1912

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Antonielli, Ugo: Il culto di Mitra nelle coorti pretorie
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https://doi.org/10.11588/diglit.14882#0255
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Il culto di Mitra nelle coorti pretorie

tempo, poiché le provincie fornirono numerose reclute anche prima
della grande riforma del 193, e non pochi sono gli esempi di
transazioni di legionari nel pretorio, durante i primi due secoli
dell'Impero^). Ma, è certo che le riforme introdotte per opera
di Settimio Severo costituiscono la principal causa della affer-
mazione, se non della introduzione, di quel culto. Con l'impe-
ratore africano, i provinciali riempiono completamente i quadri
delle coorti pretorie ; sono essi scelti fra i legionari di tutte le
parti dell' Impero, presi cioè da quelle legioni che con tanto fer-
vore adoravano Mitra. Nulla quindi è più verosimile che il pen-
sare questo dio attendato fra le numerose cappelle, erette dalla
religiosità dei militi presso la loro caserma.

La terra, non sempre avara, ci ha restituito una memoria
di questo culto dei pretoriani, col nome del principe riformatore.
Da lungi la memoria ci viene, da una terra ben distante dalla
grande caserma tiberiana, da un'isola posta lungo il cammino
della vittoria. Che. in Roma, i pretoriani officiassero al dio ucci-
sore del toro in un loro tempietto particolare, o in qualcuno degli
spelei della sesta regione, mescolati agli altri fedeli, di diversa
condizione sociale, non si può con tutta sicurezza affermare. Il
mio intimo pensiero ho già più sopra espresso; qualunque ne
sia l'accettazione, io richiamo l'attenzione sulla epigrafe di Vigna
Palloni. Per tutte le ragioni che ho esposte, essa, riscontrata,
in singoiar modo, da quella di Andros, può essere invocata a
provare l'esistenza di un monumento mitriaco particolarmente
legato alle Guardie degli imperatori romani.

Ugo Antonielli.

(J) Cfr. C.l.L. VI, 32515, 32538; 2645, 2725. 2649, 2437, ecc.;
Bohn, Heirnat der Praet., pag. 12; e Boll. Assoc. Arch. Rom. 1913, n. 4.
 
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