NOTE BIBLIOGRAFICHE
Dissertazioni della Pontificia Accadèmia Romana di Archeo-
logia, serie IIa. tomo XII0 — Roma, tipografia Vaticana
1915, pag. 327 in 4°.
Il volume si apre con la bella commemorazione del nostro
compianto collega Giuseppe Gatti letta nell’Accademia dal pre-
sidente B, Nogara.
Era le dissertazioni che possono interessare i lettori del
Bullettino, menzioneremo quelle del collega 0. Marucchi sopra
la importante iscrizione Arvalica rinvenuta a S. Crisogono
nel Trastevere e della quale si è trattato anche nel nostro pe-
riodico {Bull. 1914, pag. 34); la dissertazione del padre G. Bo-
navenia sopra l1arcaico epigramma latino graffito nel triplice
vasello detto volgarmente vaso di Dressel: l’A., analizzata
l'enigmatica iscrizione, ne propone una interpretazione letterale e
una libera versione in distici che qui riproduco :
luverit vile Deus qui me mittit, neque te intra
Eslo, mi virgo, in pectore dura silex.
At, misi Iunonis Genio contraria posco,
Tarn te iam paci restituisse velis.
Fecit me Venus, inque bonurn factum esse notavit:
Nunc, Zenina, bono fac opus esse ratum.
L'ultimo esametro (poiché, secondo il Bonavenia, Duenus
è = Venus) potrebbe anche essere così composto :
Duenus me fecit, voluitque bono hoc opus esse.
Alla dissertazione del padre Bonavenia seguono quella del
dott. Giorgio Schneider-Graziosi sopra Tauguratorium del Pa-
latino e la dissertazione postuma del prof. Nicola Miiller intorno
al cimitero degli antichi ebrei posto sulla via Portuense.
Il fascicolo terzo della Romische Quartalschrift 1915. è
in gran parte dedicato agli scavi importanti eseguiti nella Ba-
Dissertazioni della Pontificia Accadèmia Romana di Archeo-
logia, serie IIa. tomo XII0 — Roma, tipografia Vaticana
1915, pag. 327 in 4°.
Il volume si apre con la bella commemorazione del nostro
compianto collega Giuseppe Gatti letta nell’Accademia dal pre-
sidente B, Nogara.
Era le dissertazioni che possono interessare i lettori del
Bullettino, menzioneremo quelle del collega 0. Marucchi sopra
la importante iscrizione Arvalica rinvenuta a S. Crisogono
nel Trastevere e della quale si è trattato anche nel nostro pe-
riodico {Bull. 1914, pag. 34); la dissertazione del padre G. Bo-
navenia sopra l1arcaico epigramma latino graffito nel triplice
vasello detto volgarmente vaso di Dressel: l’A., analizzata
l'enigmatica iscrizione, ne propone una interpretazione letterale e
una libera versione in distici che qui riproduco :
luverit vile Deus qui me mittit, neque te intra
Eslo, mi virgo, in pectore dura silex.
At, misi Iunonis Genio contraria posco,
Tarn te iam paci restituisse velis.
Fecit me Venus, inque bonurn factum esse notavit:
Nunc, Zenina, bono fac opus esse ratum.
L'ultimo esametro (poiché, secondo il Bonavenia, Duenus
è = Venus) potrebbe anche essere così composto :
Duenus me fecit, voluitque bono hoc opus esse.
Alla dissertazione del padre Bonavenia seguono quella del
dott. Giorgio Schneider-Graziosi sopra Tauguratorium del Pa-
latino e la dissertazione postuma del prof. Nicola Miiller intorno
al cimitero degli antichi ebrei posto sulla via Portuense.
Il fascicolo terzo della Romische Quartalschrift 1915. è
in gran parte dedicato agli scavi importanti eseguiti nella Ba-