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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 43.1915

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Grossi Gondi, Felice: Antichità tusculane
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https://doi.org/10.11588/diglit.14885#0218

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Antichità inscultine

e deve essere caduta in età assai antica nel predetto cimitero dal
suolo soprastante.
Ora proprio in questa vicinanza, cioè nell’oliveto Porcacchia,
fu nel 1885 trovata un’altra iscrizione appartenente anch’essa a
liberti di Giavoleni. Ciò dimostra che la villa di C. Giavoleno
Capitone si stendeva sopra questo medesimo suolo (*). Nè deve
fare difficoltà che su questo medesimo terreno fu anche il
I latifondi, infatti, o ville dei grandi signori romani, che
già Seneca dal I sec. chiamò la rovina d'Italia, non solo di-
strussero in gran parte la piccola proprietà, ma fecero sparire
dalla storia quei vici e pagi, compresi nell’ambito del loro ter-
ritorio, che per la loro ridente posizione attirassero le loro cu-
pidigie. Questo fu per es. il caso del pagus Lemonius al V miglio
dell’Appia assorbito dalla grande villa romana che si stendeva
nel fondo detto oggi Sette Bassi, e forse fu dei Settimi Bassi (2).
Simile fu la sorte di quel vicus presso la tenuta Casamari tra
il X della Latina e il X della Labicana, la cui esistenza fu
svelata or sono pochi anni da un’ iscrizione ritrovata in quella
località (3). Il medesimo deve dirsi ora del Vicus Angusculanus
assorbito dalle proprietà dei Giavoleni e da quella dei Vinici
Opimiani, assai prima della fine del sec. IV, assorbimento così
completo che fece dimenticare il nome di Angusculani, e diede
agli abitanti delle ville di quel luogo il nome di Decimienses,
come vengono notati in una fistola acquaria quivi rinvenuta (Q,
non per altra ragione, se non perchè dimoranti intorno al X
miglio.
(') Si ricordi che le iscrizioni funerarie di liberti non possono essere
che una conferma della presenza della proprietà dei loro rispettivi padroni,
in un dato luogo, che deve essere provata con altri argomenti, come è ap-
punto il caso presente. Vedi: Il Tusculano nell'età classica, pag. 27 e segg.
e pag. 57.
(’) Bull, dell'istituto di corrispondenza archeologica. 1865, pag. 84.
(3) Il Tusculano nell'età classica ecc., pag. 178.
(4) Op. cit., pag. 45.
 
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