nelle catacombe di S. Sebastiano 267
quarto secolo o sul principio del quinto, dopo cioè che furono
abolite le sacre libazioni del « refrigerium ».
Il riempimento della triclia avvenne dunque ma non nell’atto
stesso della costruzione della basilica; e ad ogni modo questo
riempimento, che non è posteriore al quinto secolo, prova che nè
in quel vano V nè in quell’altro lì accanto G si riconosceva
allora la memoria sepolcrale degli apostoli.
Infatti, se quella memoria ivi si fosse venerata, non si sa-
rebbe mai abbandonato il luogo di un tanto insigne ricordo. E mi
piace di far rilevare come coloro i quali sostengono che la triclia
fosse subito interrata, vengano con questa stessa affermazione a
negare la possibilità che il sepolcro apostolico fossè lì dentro.
Ciò si dimostra anche con altre ragioni ; ma ad ogni modo
per negare che lì fosse il sepolcro apostolico basta anche questo
solo fatto che la triclia fu certamente interrata nel quinto secolo.
Ed ora in seguito alla prosecuzione degli scavi continuati
fino al mese di maggio 1916, posso aggiungere che quella me-
moria sepolcrale non esisteva neppure nell’area rimanente della
basilica compresa fra la triclia e l’aitar maggiore. Infatti in
tutta quell’area si sono trovate delle formae del quarto e del
quinto secolo; nè queste si sarebbero mai sovrapposte ad un mo-
numento di così grande importanza. Ed è chiaro che questo mo-
numento il quale era visibile al principio del sesto secolo quando
fu redatto il liber pontificalis in cui si parla della Platonia
« ubi jacuerunt corpora sancta » non potè essere già coperto nel
secolo quarto e nel quinto e che un qualche avanzo ne dovrebbe
rimanere; nè è supponibile, che un bel giorno la memoria di un
luogo tanto venerato si abbandonasse e si trasferisse nella stanza
della Platonia prendendo il posto del sepolcro di s. Quirino.
Adunque la conclusione a cui dobbiamo giungere, almeno
per ora dopo la fine del secondo periodo di scavo (maggio 1916),
si è che le recenti esplorazioni hanno escluso l’opinione di co-
loro che ammettevano il sepolcro apostolico nell’area della ba-
quarto secolo o sul principio del quinto, dopo cioè che furono
abolite le sacre libazioni del « refrigerium ».
Il riempimento della triclia avvenne dunque ma non nell’atto
stesso della costruzione della basilica; e ad ogni modo questo
riempimento, che non è posteriore al quinto secolo, prova che nè
in quel vano V nè in quell’altro lì accanto G si riconosceva
allora la memoria sepolcrale degli apostoli.
Infatti, se quella memoria ivi si fosse venerata, non si sa-
rebbe mai abbandonato il luogo di un tanto insigne ricordo. E mi
piace di far rilevare come coloro i quali sostengono che la triclia
fosse subito interrata, vengano con questa stessa affermazione a
negare la possibilità che il sepolcro apostolico fossè lì dentro.
Ciò si dimostra anche con altre ragioni ; ma ad ogni modo
per negare che lì fosse il sepolcro apostolico basta anche questo
solo fatto che la triclia fu certamente interrata nel quinto secolo.
Ed ora in seguito alla prosecuzione degli scavi continuati
fino al mese di maggio 1916, posso aggiungere che quella me-
moria sepolcrale non esisteva neppure nell’area rimanente della
basilica compresa fra la triclia e l’aitar maggiore. Infatti in
tutta quell’area si sono trovate delle formae del quarto e del
quinto secolo; nè queste si sarebbero mai sovrapposte ad un mo-
numento di così grande importanza. Ed è chiaro che questo mo-
numento il quale era visibile al principio del sesto secolo quando
fu redatto il liber pontificalis in cui si parla della Platonia
« ubi jacuerunt corpora sancta » non potè essere già coperto nel
secolo quarto e nel quinto e che un qualche avanzo ne dovrebbe
rimanere; nè è supponibile, che un bel giorno la memoria di un
luogo tanto venerato si abbandonasse e si trasferisse nella stanza
della Platonia prendendo il posto del sepolcro di s. Quirino.
Adunque la conclusione a cui dobbiamo giungere, almeno
per ora dopo la fine del secondo periodo di scavo (maggio 1916),
si è che le recenti esplorazioni hanno escluso l’opinione di co-
loro che ammettevano il sepolcro apostolico nell’area della ba-