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La villa di Domiziano

di tutta la proprietà e venisse indicata col solo nome di Alba-
num (1). Parlando perciò di successione dei fondi albani, dob-
biamo considerare separatamente fondo per fondo, tenendo pre-
senti le vicende e la importanza che ciascuno ebbe in seguito.
Nel citato lavoro sulle Antiche ville dei colli albani, parlai
già della probabile sorte subita dalla ex-villa di Pompeo (2), la
quale sembra che fosse da Traiano ceduta o, forse meglio, data in
usufrutto a privati, nella grande sistemazione che fece dei beni
imperiali. Per le altre ville minori nulla possiamo dire, ma sono
evidenti in esse i segni di una vita autonoma più o meno lunga.

Vediamo ora quali furono le vicende subite dalla villa di
Domiziano. Alla morte di lui la villa passò come tutte le altre
in eredità ai suoi successori, i quali vi fecero alcuni restauri e
vi vennero talvolta a dimorare, come sappiamo dagli avanzi e
dalle fonti storiche. I primi restauri si trovano sotto Adriano
con l'aggiunta di alcune stanze di carattere colonico, sulla
terza terrazza, a sud-est del teatro (3) ; sono costruite in reti-
colato a ricorsi laterizi, sui quali riconobbi i bolli elencati
nel G. 1. L., XV, coi numeri 490 e 494 a. A poca distanza fu
rinvenuto nel 1889 un pezzo di condotto di piombo con la
notevole leggenda: STATIONIS VRBANAE AVGG NN/ CAL-
PVRNIVS LICINIANVS FECIT, la quale ci riporta ai due An-
tonini, M. Aurelio e L. Vero, e fa quindi pensare ad altri restauri
dei due imperatori in questa parte della villa, almeno per quanto
riguarda le acque (4). Di M. Aurelio si è scoperto nella villa
Barberini anche un altro pezzo di condotto con la leggenda più
esplicita: IMP • CAES • M • AVR ■ ANTONIN • ALBAN / SVB
CVRA EVPORI AVG • LIBERTI PROC • (B).

I1) Front., Epistulae, 5, 23, 38:- u num illud dicis in Albano factum
tub Dornitiano ? ».

(2) Bull. Com., 1914, p. 316; cfr. Plin., Paneg. Troiani, c. 50.

(3) Not. scavi, 1889, p. 227 (Lanciani).

(4) G.I.L., XV, 7826; cfr. ib., 7793 e p, 909, II (nota del Dressel).

(5) CI. L., XIV, 2307; cfr. Laudani, Commentari, n. 204.
 
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