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104 Di alcuni frammenti dell'obelisco di piazza Navana

per la sua villa tiburtina ; ma essi talora fecero anche incidere
delle iscrizioni in caratteri geroglifici ed in lingua egiziana, sulle
quali i loro nomi furono posti dentro i cosidetti cartelli reali
come prima avevano fatto i Faraoni e poi i re persiani e quindi
i successori di Alessandro. Ed i monumenti ci presentano i nomi
dei Cesari romani da Augusto in poi scritti in geroglifici, ma
trasformati alquanto secondo l'indole della lingua egiziana. E

così mentre ogni imperatore portava i titoli di ° ^ ^^)J

Autokrator (imperator) e di <=^)j Kasars (Caesar) ed

anche (j|J o ^jjsebastos (Augustus), i nomi propri poi

di questi imperatori ci si presentano sotto forme alquanto alte-
rate, come p. e. :

KlutisTibirsa Naràni
(Claudio Tiberio) (Nerone) ecc.

E così continuano gli altri nomi fino a Decio (a. 249-251)
che è l'ultimo imperatore di cui fino ad ora si è riscontrato il
cartello reale sui monumenti ; ma è probabile che le future sco-
perte ci facciano conoscere anche i cartelli degli altri impera-
tori prima di Costantino, giacché poi nel quarto secolo, perduta
la conoscenza dell'antica lingua egiziana l'uso della scrittura gero-
glifica, che era formata di segni in gran parte idolatrici, cessò co n
il trionfo del cristianesimo.

Gli obelischi innalzati in Roma dai primi imperatori sono
senza iscrizioni: ma in un piccolo obelisco posto innanzi al
tempio della Fortuna in Preneste io riconobbi già da alcuni
 
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