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alle porte di Roma

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L'insieme della Porta Lateranense è così oggi "regolare e
grandioso ed ampio a sufficienza per il passaggio.

Sarà necessario provvedere ora. nello studio del Piano Rego-
latore, a che esternamente il piazzale abbia un aspetto decoroso
e col rispetto delle mura concilii anche l'estetica delle adiacenze.
Esiste a questo proposito un voto della Sottocommissione dele-
gata dalla Commissione di Storia e d'Arte per lo studio del Quar-
tiere Appio, la quale propone che non si affoghi con edifici troppo
alti e coprenti la visuale, il piazzale esterno alla Porta S. Gio-
vanni ed alla Asinaria.

La Porta Maggiore è uno dei più grandiosi monumenti di
Roma e senza dubbio il più augusto fra le porte superstiti della
città. Costruita come fornice monumentale degli acquedotti prin-
cipali di Roma, sostiene nell' immenso attico gli spechi sovrap-
posti della Claudia e delYAnio novus; e vi si incontrano quelli
della Julia, della Tepula e della Marcia e le epigrafi che
ne ricordano la fondazione e i restauri sono fra le più solenni
pur nella loro semplicità di forma e di contenuto. E tutto il
sostegno dell'acquedetto ha la maestà architettonica di un arco
trionfale, cui conferisce ancor maggiore solidità la struttura dei
blocchi lasciata abbozzata e con le modanature incomplete. Questa
architettura rustica non è certo intenzionale, come pure taluno
ha ritenuto, ma è noto quale influenza essa abbia esercitato sul-
l'architettura del Rinascimento e barocca.

La Porta Maggiore, che si apriva sulla via Prenestina, dalla
quale qui appunto si diramava la Labicana, è a due fornici ed
oltre alle acque che conduce, l'attraversa YAnio Vetus e vi è a
fianco, a levante, un caMellum in cui YAnio Novus o Claudia si
incontra colle altre tre ('), L'iscrizione sull'attico ricorda i
lavori di Claudio. Vespasiano e Tito (2). La costruzione del mo-

(') Lanciai», Acque, pag. J50 e tav. Ili, fig. 1, cfr. t. II, fig. 5.
(*) CI. L. VI, 1256-1258.
 
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