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Note bibliografiche

mero di nomi spariti per le trasformazioni della città e che si
potevano riprodurre in località vicine, come si è fatto in Firenze ;
eccone alcuni: vicolo dell'Abate Luigi; via degli Armeni; via
Cacciabove ; vicolo di Madama Lucrezia ; via della Ripresa dei
Barberi. Così pure alla via di Porta Salaria è stato dato il
nome di via Piave, mentre per errore si è assegnato il nome
di viale Flaminio alla via di circonvallazione esterna. Lo si
chiami almeno viale Salario, come propone la Commissione
Archeologica Comunale, altrimenti nulla più ricorda l'esistenza
della porta Salaria, che fu demolita, nella toponomastica locale.

A.i tanti esempi di nuove denominazioni indicate dal Mufioz,
aggiungerò: in Siena, la piazza del Campo, ricordata da Dante
nel Purgatorio, ora 'piazza Vittorio Emanuele; in Padova, la
piazza dei Signori, ora piazza dell' Unità d'Italia, il Prato della
Valle, ora piatza Vittorio Emanuele. Una delle città più con-
servatrici (e la citiamo come esempio degnissimo di lode) è stata
Venezia; credo che chi avesse, p. es., proposto di mutare il nome
di piazza San Marco, sarebbe stato lapidato!

Diamo i nomi gloriosi dei nostri eroi, osserva bene il M.,
e delle nostre vittorie alle strade nuove dei nuovi quartieri che
sorgono in ogni città d'Italia; ma conserviamo gelosamente il
patrimonio delle denominazioni antiche; o almeno si conservi
nella targa indicatrice la denominazione primitiva, come si è fatto,
p. es., in Napoli: via Roma, già Toledo.

Quante contraddizioni nella vita nostra! Vi è una scienza
ausiliaria della storia, in via di formazione, che contribuirà no-
tevolmente all'incremento degli studi storici, cioè, la toponoma-
stica, la quale conta egregi cultori come il Pieri e l'Olivieri,
e un dizionario toponomastico d'Italia che si sta preparando.
Orbene, come incoraggiamento a questi studi preziosi, le auto-
rità locali fanno a gara per autorizzare la distruzione delle antiche
denominazioni! Si parla tanto oggi di disfattismo, con la quale
parola si vuole indicare qualunque attentato alla santità, alla
integrità della patria, ma questa furia devastatrice della topo-
nomastica antica, è un vero e proprio disfattismo e le autorità
locali ne sono le prime colpevoli. Ha fatto dunque egregiamente
il Mufioz a gettare un grido di allarme e speriamo che non
rimanga vox clamantis in desertol Luigi Cantarelli.
 
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