Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Euclides; Danti, Ignazio; Giunta, Filippo; Heliodorus
La Prospettiva di Evclide: Nella quale si tratta di quelle cose, che per raggi diritti si veggono: & di quelle, che con raggi refleßi nelli Specchi appariscono — Fiorenza, 1573 [Cicognara, 835 A-C]

DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.31588#0014
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
Gli strumen
ti fatti dal-
l’arte ci mo-
slrono,che i
raggi sò por-
tan per recca
Itnea.

Kesluna co-
sà visibile si
puo tutti in
vn tratto ue-
dere.

Esempio del
i’Ago.

i LA PROSPETTIVA

uano l’ombra, ne manco ciiTcostantlosì, & allargandost l'acre-
sceuano, ma che qualì erano ì propostl corpi in tal mistura foi-
se loro da i raggi conseruata i’ombra . Et all’hora iono mìno-
l'i l’ombre, chenon sonoi corpi, quandoi lumi che glT'liu-
strano,sono maggiori degPilluminati corpi,perchegli estremi
raggi concorrendo insteme si congiungono,& perquestofan
no l’ombra minore del corpo illuminato. Et finalmenteallho
ra Pombre sono maggiori de' corpi illuminati quandogPillu-
strantilumi sono minori de’corpi illustrad. Percheà questi
auuiene che gPestremi raggì s’allargano, & discostano tal-
mente che la parte luminolà resta mìnore della oscura . II che
negaua ester possibile ch’accadeise,se i raggi ch’escono dal cor
poluminoso, nonvscistero perlinea retta,ma tutto questo
st puo chiarissimamente vedere in quelle coie,chepercio arti-
ficiaiméte si fanno. Imperocheseinnanzia vna accesa lucerna
sara collocata vn’assiceìia, chenei mezzo habbia vna picciola
festurafatta da sottilesega,talmente chelafestitra stia giusta-
mete alPincontro del mezzo della lucerna,di poi adattist un’al
traassiceliaauantilaprima, neliaquale percuota ilraggio che
per la festtira della prima trapasta,trouerremo detto raggio es-
seredel tutto contenuto da lineerette. Similmente quelIo,chc
dal mezzo della lucerna parrendost st congiugne aila festura
della assicellasaràneila medestma rettalinea . Est'endo adun-
quemanifesto adogn’uno, ch’ogniluce èportataper linea ret
ta,diqui volgédolt alla dichlaratione delle cose uistbili giudico
che se li doueste concedere , ch’ogni raggio uisuale ch’esce
dall’occhio , esca èc sta portato per linea retta, talmente pero
chel’uno dall’altro per qualchelpatio & interuallo siadistate.
Dal che diceua nalcere,che nessuna cosavistbile st potea tutta
insiemein un tratto vedere,adducendo questa ragione,diceua
che speste uolte un Ago,o altra cost farta cola cadendo in terra,
non st trouaua, anchor che da molti foste diligéteméte ricerco
con turto, che non vi foste impedimento alcuno,chedagl’oc-
chi loro l’occultaste. Ernondimeno poco poi fìstàndo gl’oc-
chioue era queil’Ago lo veddono . Dal che chiarofì Icorge,
che non st uedendo quel picciolo corpo, che con tanta arten-
zione st cerca,non st vede manco il luogo one egli iace . Ondc
dall’occhio non sono viste in vn tratto tutte Ie parti del luogo
oue egli mira . Perchese cio fo(le,che fistando gliocchi vedel-
leogniparte dei luogo, che attentamenteguarda,vedrebbc ani
 
Annotationen