6. Sandro Botticelli, Pieta, Monaco di Eaviera, Alte Pinakothek (foto Archivio di Istituto di Storia delFarte, Cracovia)
10 slancio „epico” e per il realismo e nella rap-
presentazione della realta subi in tal senso
1’influenza della pittura settentrionale. L’indivi-
dualita del Ghirlandaio si formo so-tto F influenza
di Filippo Lippi, Baldovinetti, Verrocchio, Dome-
nico Veneziano e delFarte veneziana28. Gli
affreschi di Passignano appartengono al periodo
giovanile della sua opera e sono preceduti da i
lavori che 1’artista esegui nella cappella dei Ves-
pucci (chiesa di Ognissanti, Firenze): gli affreschi
non conservatisi La Pieta e La Madonna della
Misericordia (biblioteca di Sisto IV, Roma), gli
affreschi della Vita di Santa Fina (Cappella di
Santa Fina, Collegiata, San Gimignano)29. A
ąuesta lista Ragghianti aggiunge gli affreschi da
lui ritenuti anteriori della Cappella Pagnani, nella
chiesa di san Francesco a Lucca30. A Passignano
11 Ghirlandaio, in collaborazdone eon il fratello
28 C. L. Ragghianti, La giovinezza e srolgimen-
to artistico di Domenico Ghirlandaio (L’arte, 38, 1935),
p. 360; A. Angelin i, Domenico Ghirlandaio 1470—
1480 [w:] Domenico Ghirlandaio. Restauro e storia di
un dipinto, Firenze 1983, p. 14.
29 Cronologia secondo G. S. D a v i e s, Ghirlandaio,
London 1908, invece A n g e 1 i n i, o. c., p. 14 data gli
affreschi di Passignano al 1476.
Davide ed altri pittori, esegui nel refettorio
1’affresco II Cenacolo e, in altri locali del conven-
to, La Crocifissione e La Resurrezione 31. II Cena-
colo segue uno scherna che il Ghirlandaio ripetera
negli affreschi dello stesso tema nel refettorio
conventuale di Ognissanti e di San Marco. Da
una parte del lungo tavolo sono seduti gli Apo-
stoli eon Cristo in mezzo, escluso Giuda, situato
dalia parte opposta. Stilisticamente il dipinto di
Craeovia risulta legato al Cenacolo, alla Crocifis-
sione e alla Resurrezione (ammesso che a tali
risultati permetta di giungere lo stato attuale
degli affreschi) per la tendenza a raffigurare rea-
listicamente i tratti del volto e la resa fedele
della manifestazione esteriore dei sentimenti
senza alcun approfondimento psicologico; simile
e anche il modo di dipingere il drappeggio.
Tuttavia di fronte al carattere omogeneo della
3C Ragghianti, o. c., p. 342.
31 Vasari, oltre al fratello Davide, ricorda altri
collaboratori del Ghirlandaio (Le Vite de’ piu eccellenti
pittori, seultori e architettori, Firenze 1568, I, p. 463)
ąuando deserive Tincidente che ebbe luogo nel conven-
to fra i pittori e l’abbate. C. B. C a v a 1 c a s e 11 e, J.
A. C r o w e, Storia della Pittura in Italia, Firenze 1897,
VII, p. 639; v a n Marle, o. c., XIII, p. 20.
139
10 slancio „epico” e per il realismo e nella rap-
presentazione della realta subi in tal senso
1’influenza della pittura settentrionale. L’indivi-
dualita del Ghirlandaio si formo so-tto F influenza
di Filippo Lippi, Baldovinetti, Verrocchio, Dome-
nico Veneziano e delFarte veneziana28. Gli
affreschi di Passignano appartengono al periodo
giovanile della sua opera e sono preceduti da i
lavori che 1’artista esegui nella cappella dei Ves-
pucci (chiesa di Ognissanti, Firenze): gli affreschi
non conservatisi La Pieta e La Madonna della
Misericordia (biblioteca di Sisto IV, Roma), gli
affreschi della Vita di Santa Fina (Cappella di
Santa Fina, Collegiata, San Gimignano)29. A
ąuesta lista Ragghianti aggiunge gli affreschi da
lui ritenuti anteriori della Cappella Pagnani, nella
chiesa di san Francesco a Lucca30. A Passignano
11 Ghirlandaio, in collaborazdone eon il fratello
28 C. L. Ragghianti, La giovinezza e srolgimen-
to artistico di Domenico Ghirlandaio (L’arte, 38, 1935),
p. 360; A. Angelin i, Domenico Ghirlandaio 1470—
1480 [w:] Domenico Ghirlandaio. Restauro e storia di
un dipinto, Firenze 1983, p. 14.
29 Cronologia secondo G. S. D a v i e s, Ghirlandaio,
London 1908, invece A n g e 1 i n i, o. c., p. 14 data gli
affreschi di Passignano al 1476.
Davide ed altri pittori, esegui nel refettorio
1’affresco II Cenacolo e, in altri locali del conven-
to, La Crocifissione e La Resurrezione 31. II Cena-
colo segue uno scherna che il Ghirlandaio ripetera
negli affreschi dello stesso tema nel refettorio
conventuale di Ognissanti e di San Marco. Da
una parte del lungo tavolo sono seduti gli Apo-
stoli eon Cristo in mezzo, escluso Giuda, situato
dalia parte opposta. Stilisticamente il dipinto di
Craeovia risulta legato al Cenacolo, alla Crocifis-
sione e alla Resurrezione (ammesso che a tali
risultati permetta di giungere lo stato attuale
degli affreschi) per la tendenza a raffigurare rea-
listicamente i tratti del volto e la resa fedele
della manifestazione esteriore dei sentimenti
senza alcun approfondimento psicologico; simile
e anche il modo di dipingere il drappeggio.
Tuttavia di fronte al carattere omogeneo della
3C Ragghianti, o. c., p. 342.
31 Vasari, oltre al fratello Davide, ricorda altri
collaboratori del Ghirlandaio (Le Vite de’ piu eccellenti
pittori, seultori e architettori, Firenze 1568, I, p. 463)
ąuando deserive Tincidente che ebbe luogo nel conven-
to fra i pittori e l’abbate. C. B. C a v a 1 c a s e 11 e, J.
A. C r o w e, Storia della Pittura in Italia, Firenze 1897,
VII, p. 639; v a n Marle, o. c., XIII, p. 20.
139