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Inghirami, Francesco [Hrsg.]
Galleria Omerica o raccolta di Monumenti antichi (Band 3) — [S.l.], 1836

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https://doi.org/10.11588/diglit.3666#0134
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M

cor pensato a pulire le di lei vesti. Aderì il
genitore alla domanda e fece allestire un carro
nobile che V accompagnasse, e ne trasportasse
le vesti da lavarsi, e le ancelle compagne del-
la giovine principessa . Giunte al fiume quelle
giovinette e purgate le vesti, le esposero al sole
ad oggetto di prosciugarle (V.98), e frattanto do-
po aver preso cibo dilettavansi di giuocare alla
palla. Malora già s appressava d'aggiungere
al carro i muli per disporsi al ritorno, quando
a Nausicaa venne fatto per accidente di gettar
la palla fuori del segno, e disperderla già dà
una rupe (v. t i6), per cui tutte gettarono un aitò
gridò 9 è a quello Strepito svegliossi Ulisse eh! è-
rasi coricato in poca distanza di là. Accortosi
pertanto che le voci erano femminili colà si
diresse dove ave vale udite , ni a le vergini ti-
mide fuggirono al suo cospetto. La sola Nau~
sicaa cui Pallude infuse ardire nel petto, stette
ferma davanti all' ospite ( v. i4°)» cne n0ìl
avendo ardire di gettarsi alle di lei ginocchia,
rispettosamente pressólla da lungi che gli ad-
ditasse la città, e gli dasse una veste perchè
era nudo; e nel pregarla Omero lo fa prodigo
d' encomi verso di lei; e quindi Ulisse le nar-
ra in parte i suoi casi onde muoverla più a di

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