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i arbit
empire «n
SU0 bassoii
ARGOMENTO
DEL XXIIILIBRO
DELL' ODISSEA
£_ja vecchia Euriclea frettolosamente salì alte
stanze di Penelope, e « sorgi, /e fifone, che
Ulisse venne, entro nel suo palazzo, e i teme-
rari proci ruppe e disperse ( v. 8 ) ». Pene-
lope, non credendo a què detti', tratto la vec -
chia di folle. Insisteva la balia a persuaderla
del ritorno del suo consorte, aggiungendo es-
ser quel forestiere che nella sala era da tutti
svillaneggiato 9 e disse che Telemaco pur lo
sapea, ma ciò tenea celato, preparando lo scop-
pio alle vendette. Penelope in ciò udire balzò
dal letto ( v. 32 ) ed abbraccio la nutrice ,
pregandola nuovamente di non volerla delu-
dere. Non comprendeva poi come potette solo
reprimere i proci, che in folla stavano sempre
in casa : la vecchia dicea di non saperne il
modo e averne sentiti peraltro i lamenti, quan-
Voi. III. Odis. . y
49
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DEL XXIIILIBRO
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£_ja vecchia Euriclea frettolosamente salì alte
stanze di Penelope, e « sorgi, /e fifone, che
Ulisse venne, entro nel suo palazzo, e i teme-
rari proci ruppe e disperse ( v. 8 ) ». Pene-
lope, non credendo a què detti', tratto la vec -
chia di folle. Insisteva la balia a persuaderla
del ritorno del suo consorte, aggiungendo es-
ser quel forestiere che nella sala era da tutti
svillaneggiato 9 e disse che Telemaco pur lo
sapea, ma ciò tenea celato, preparando lo scop-
pio alle vendette. Penelope in ciò udire balzò
dal letto ( v. 32 ) ed abbraccio la nutrice ,
pregandola nuovamente di non volerla delu-
dere. Non comprendeva poi come potette solo
reprimere i proci, che in folla stavano sempre
in casa : la vecchia dicea di non saperne il
modo e averne sentiti peraltro i lamenti, quan-
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