ARGOMENTO
DEL XVIII LIBRO
DELL'ODISSEA
r enne alla citta un mendico famoso divora-
tore non sazio mai, grande aW aspetto al par
d'un gigante per nome Àrneo, ma sopranno*
minato Irò dai giovani, perchè recava loro al
bisogno qualunque ambasciata (v. 7). Giunto
appena intorno alla reggia ne scacciava Ulisse,
caricandolo di villanie, ma egli biecamente
guardandolo, scioperato, gli disse, io non t'of-
fendo ne in parole ne infatti, ne invidio i doni
tuoi, sicché questa soglia entrambi ci pub conte-
nere, ne m irritare finch'io, venga teco alle mani,
che sebben vecchio io sia,potrei romperti il muso.
U altro non cessava pertanto dal suo garrire
finche invitò il vecchio alle pugna, e così gar-
rivano entrambi sul limitare delle porte della
reggia. Antinoo compiàcevasi d'incoraggiar la
zuffa, e gli altri proci a tal vista ridevano ( v.
4o )♦ Irò volle la promessa di premio al vin-
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DEL XVIII LIBRO
DELL'ODISSEA
r enne alla citta un mendico famoso divora-
tore non sazio mai, grande aW aspetto al par
d'un gigante per nome Àrneo, ma sopranno*
minato Irò dai giovani, perchè recava loro al
bisogno qualunque ambasciata (v. 7). Giunto
appena intorno alla reggia ne scacciava Ulisse,
caricandolo di villanie, ma egli biecamente
guardandolo, scioperato, gli disse, io non t'of-
fendo ne in parole ne infatti, ne invidio i doni
tuoi, sicché questa soglia entrambi ci pub conte-
nere, ne m irritare finch'io, venga teco alle mani,
che sebben vecchio io sia,potrei romperti il muso.
U altro non cessava pertanto dal suo garrire
finche invitò il vecchio alle pugna, e così gar-
rivano entrambi sul limitare delle porte della
reggia. Antinoo compiàcevasi d'incoraggiar la
zuffa, e gli altri proci a tal vista ridevano ( v.
4o )♦ Irò volle la promessa di premio al vin-
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