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Inghirami, Francesco [Editor]
Galleria Omerica o raccolta di Monumenti antichi (Band 3) — [S.l.], 1836

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https://doi.org/10.11588/diglit.3666#0217
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te per vederne il contenuto, e tutti con furia si
sparsero per aria i venti', (y^j) suscitando fiera
tempesta. Svegliatosi Ulisse non sapea che ri-
solverete frattanto i flutti respinsero le navi in
Eolia, ( v. 55 ) ove sbarcati gli Achei egli por-
tossi nuovamente ad Eolo, ma ne fu brusca -
mente scacciato, e costretto a partir nuovamen-
te da quella terra. Sei giorni intieri lottarono
colla tempesta, e nell'ultimo trovaronsi alle viste
della città di Lamo nella Lestrigonia (v. 82),
che Omero descrive in assai leggiadra manie-
ra. Qui approdarono i Greci che né* comodi
porti di que'lidi s* erano insinuati, ma Ulisse
resto colla sua nave in rada, e disceso dov'era
un'altra rupe, di là vide molta terra all'intorno,
senza per altro che vi scoprisse traccia d'aratro
ne manufatto veruno, e sol vedeva in qualche
parte sortir fumo dal basso (v. 99). A miglior
cognizione di quel paese, mando con un araldo
esploratore due suoi compagni che osservassero
e a lui riferissero qual terra fosse quella, e
quali i suoi abitatori . Trovarono costoro la
via che alla città conduceva, e in quella s'in-
contrarono con la fanciulla reale figlia di Àn-
tifate 9 alla quale domandarono chi fosse il
re di quel luogo, e su qual gente imperasse.
 
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