Fig. i. Cratere da Armento, a Vienna.
I CERAMISTI DI ARMENTO IN LUCANIA.
L’officina lucana di Armento e sconosciuta agli annali piu recenti della ar-
cheologia. II Patroni non la riconobbe ne la tratto nel suo libro, snppose, non so
perche, ehe tra i trovamenti di Armento preponderassero i vasi importati, giudico
pugliese un’ insigne prodotto di questa officina, attribui ad Anzi parecchi vasi di Ar-
mento *), e nel suo ordinamento. dei vasi del museo di Napoli disperse i prodotti di
Armento aggregandoli parte ai vasi apuli, parte a quelli di Anzi. Ma la fabbrica di
Armento non era sfuggita, prima assai, a parecchi Studiosi del buon tempo antico,
oggi in parte dimenticati. II Gerhard, per esempio, non ritenne apulo il cratere 690
del Museo di Napoli e vide ehe esso e diverso dall’ arte apula: egli nota infatti ehe la
collezione Fittipaldi in Anzi conteneva bensi »stoviglie ehe si per la vernice, forma e
mole, si pel disegno, si concordano assai con quelle di Puglia«, ma ehe era priva »di
vasi di quella maniera ehe si ritrova nel gran vaso a campana« col mito di Trittolemo 3),
e cioe proprio il cratere 690. E altrove 3) egli afferma ehe »le stoviglie d’Anzi e di
Armento gareggiano non solo nella mole e nelle forme de’ loro vasi, ma eziandio nella
Ad Anzi sono attribuiti in C er am ica i vasi
figg. 77, 81, 82, 83, 88; a una fabbrica apula il
cratere Heyd. 690 (cfr. Cer am ica p. 115,1).
Jahrbuch des archäologischen Instituts XXVII,
2) Bull. Inst. 1829 p. 159.
3) Bull. Inst. 1829 p. 169.