Nuovo bullettino di archeologia cristiana: ufficiale per i resoconti della Commissione di Archeologia Sacra sugli Scavi e su le Scoperte nelle Catacombe Romane (28.1922)

Framménto di sarcofago ineditò
rappresentante il salvatore
(Tav. V)

Una diecina d'anni or sono io sorvegliava per mio
conto, nella speranza di imbattermi in qualche pre-
zioso frammento epigrafico, i lavori di demolizione di
quella che era stata la villa del Collegio Germanico
sopra le catacombe di s. Ermete, quando osservai in
alto nel centro della parete principale interna della
cappella un frammento di scultura con l'immagine del
Salvatore che i costruttori della cappella avevano vo-
luto mettere in evidenza. Pochi giorni dopo e il fram-
mento marmoreo in parola e altri frammenti di epigrafi
latine provenienti da quelle macerie mi furono offerte
dai proprietari ed io ne feci acquisto.

Pubblico oggi il frammento di scultura perchè non
mi sembra privo di interesse artistico e archeologico.

Il lavoro dell'artista non è finito, ma appare, almeno
nella figura mutila a destra di chi guarda, solo abbozzato,
giacché la mano destra, sola superstite, non è comple-
tamente unita al marmo e offre l'illusione di sorreg-
gere una tavoletta.

Il frammento misura 0,39 di lunghezza per 0,19 di
altezza. Lo spessore della lastra è di 0,063. Non ci tro-
viamo quindi davanti ad una tabella votiva, ma ad un
sarcofago. Dico ciò, perchè la scena raffigurata in questo
marmo presenta una grande analogia con quella della
celebre tabella votiva romana di Lygyrius conservata
nel Museo Wilshere a Londra ed illustrata dal De Rossi
nel Bull, di arch, crist. 1872 pag. 36 e segg.

In questa tabella votiva il personaggio centrale è
una figura muliebre la quale sorregge con la sinistra un
libro aperto e con la destra è in atteggiamento oratorio
ed è rivolta verso il personaggio posto alla sua destra.