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Requeno y Vives, Vicente
Saggi sul ristabilimento dell'antica arte de'greci e romani pittori (Band 1) — Parma, 1787 [Cicognara, 193A]

DOI Page / Citation link:
https://doi.org/10.11588/diglit.13393#0265

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205

dunque la consistenza, e perpetuità necessaria

a1 colori , singolarmente ne' siti esposti all'aria

e al sole ? Non s'adoperò altro che l'encausto

delle cere, del quale Balluzzi, citando una

lettera d'incerto Autore, ci nota in generale

l'operazione : ma Plinio e Vitruvio (a) ce la

descrivono minutamente quasi colle parole me-'

desime: » Quando sarà (dice Vitruvio ) la mu-

» raglia ripulita, e asciutto il colore, allora

» ( il Pittore ) col pennello metterà la cera

» punica sciolta al fuoco con un poco d'olio;

» e dopo con un braciere, e carboni di rove-

» re in esso ben aggiustati riscaldando la ce-
co

» ra e la parete, lo tratterà fin che sudando
» s'uguagli la cera : ultimamente colla cande-
» la in una mano, e con un pannolino nel!'

(a) Plinio, lib. XXXIlI cap. 7 : Ut parìeti siccato cera
punica cuoi oleo liquefatta candens sellis inducatur, iterum-
que, admotis gallae carbonibus, aduraiur, ad sudorem usque;
postea candelis subigatur, ac deinde linte'ts puris, sicut et
marmorei nitescunt. Vitruvio , lib. Vii cap. 9 : Cum paries
expolitus, et aridus fuerit, tunc ceram punicam igni liquefa,
etani, paulo oleo temperatala , setta inducat ; postea carboni-
bus in ferreo vase composilis, eam ceram appaine calefa-
c.cndo sudare cogat, fiatque ut peraequelur ; panca cum can-
dela , linteisque puris, suligal, uti signa marmorea nuda
curantur. Hoc autem y.aucis graece dicitur. Ita obnans cerae
punicae lorica non patitur ncc lunae splendorem, ncc solis
radios lambendo erlpcre ex politionibus lolorem .
 
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