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Requeno y Vives, Vicente
Saggi sul ristabilimento dell'antica arte de'greci e romani pittori (Band 1) — Parma, 1787 [Cicognara, 193A]

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https://doi.org/10.11588/diglit.13393#0385

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CAPITOLO XIX

Del metodo di dipìngere nelle pareti, inventato
da Ludio romano a tempo d'Augusto; e del-
le mie sperien\e intorno al medesimo.

Crii antichi Greci e Romani fino al tempo
d'Augusto o dipingessero su le tavole, o su le
pareti ( stantechè non conobbero altri generi
di Pittura fuori dei tre all'encausto ), d'altro
non si servirono che o dello stiletto, come
Polignotto a Tespi, o come Nicia del pennel-
lo all'encausto delle cere e gomme resinose e
bitumi (a) . A tempo d'Augusto Ludio romano ,

(a) Plinio ci dice , che Ludio a tempo d'Augusto in-
trodusse l'usanza di dipingere tutte le pareti, e che a tem-
po d'Apelle nondum libuerat parietes toios fingere. Plinio
stesso per altro ci narra , e Pausania testimonio di -vista
ce lo conferma, che Polignotto dipinse tutto un portico
in Atene. Ciò pare una contraddizione; ma non è credi-
bile in Plinio un fallo storico tanto madornale . Un testi-
monio d'Eusebio ( libro ni De Vita Comi. cap. 3 ) mi fa
dubitare se Apelle , Polignotto , ed altri Pittori più an-
tichi di Ludio, or ne' portici , or ne' templi dipingessero
*cpra le tavole incassate nelle pareti ( Ecco il testimonio :
In sublimi qundam tabula ante veslibulum palatii posila...
hostem Immani generis... cera igne resoluta depingi, prcpo-
mque omnibus voluit ec. ) ; 0 se essi dipingessero le pareti ali'
usatu» de'Caldei ( Ezech. cap. 1} ) Cumque vidisset vires de-
 
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