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59

MCCCCLXXXXIX, NOVEMBRE.

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A dì 26 dillo. Fo pregadi, e fo posto per i con-
sieri che, atento le polize Lete al conscio di le depo-
sitiom di medici, nel pericolo che stava sier Antonio
Grimani, rimanendo in la Forte, che li sia dato la
prexon Novissima eie. Et li do avogadori a F incon-
tro messene, che ’I stia lì, e li sia mandato do volte
al zorno medici, e habi ogni cossa neccesaria. Et par,
che ’l Maialini et quel da Moncelese deponano, dubi-
tar non mora da subitana eie. Or sier Polo Pixani,
el cavalier, avogador, andò in renga, et par fo per
justilìcarsse, che ’l contradixe al far dii zeneral, adeo
il vulgo F avia in urta. Non li fu risposo, et andò le
parte. Fo balotà do volte, e non fo cazà li soi pa-
renti, quod mirar. Hor la parte have 16 non sincere,
72 di consieri, 81 di avogadori; non è preso alcuna
cossa ; la pende. Et par, li do avogadori poi fono do
volte im prexom a examinarlo, e tuor in nota el suo
constituto.
Item, fu preso di mandar uno sccretario a Milani
per colegio, qual debbi star lì a presso missier Zuan
Jacomo per avisarne di novo, et elicmi per veder di
recuperar li 72 milia ducati dii sai, si dia haver, di
li qual fo piezo Ambruoso da Corte, eh’ è lì a Milan.
Item, fo foto scurtinio prima, hessendo preso la
parte eri di far uno provedador a Rimano per do
mexi, con ducati 50 al mexe. Et fu fato sier France-
sco Capello, el cavalier, fo di pregadi, fu soto sier
Domenego Pixani. Et Jo fui tolto, avi 49 balote, non
so chi me tolesse.
A dì 27 dillo. Fo pregadi. Fono electi do pro-
vedadori sora le cosse di le nave: sier Hironimo Ca-
pello, fo a le biave, e sier Domenego di Prioli, fo al
sai. E il Capello refudò, come dirò di sotto, et fu
foto in loco suo sier Marin Zustignan, fo a Ruigo ;
qual la prima volta fu sotto, e introno per andar im
pregadi. Item, fo posto una parte, che sia taià tute le
gracie de’ scutarini eie., e comesso ai provedadori
sora i officij, veda eie. ; parte molto longa, la qual si à
presa in gran conscio.
Ancora, a dì 26, fu preso, e poi publicata nel
mazor conseio che, atento molti erano stà non taxati
da li X savij, e perliò siano tagliate tutte quelle abso-
lutiom, e di novo tutti quelli sono sta absolti siano
per li dicli X savij taxati.
Da Romena. Vene nova, le zen te dii papa andat e
versso Ymola, avanti zonseno a la terra, quelli de
Ymola mandono contea il ducha di Valentinois, e
con lui capitolono. In la rocha si ritrova esser Dio-
nisio di Naldo con alcuni provisionati.
A dì 28 novembrio. Fo conseio di X, ma non se
reduse, et se diceva per el conseio di X si volea dar

la toresella al Grimani. El è da saper, in questi giorni
fo mandato a Trevixo per il conseio di X sier Fran-
cesco Foscari, quondam sier Filippo, procurator, qual
era sopra i banchi ; et questo per veder le raxom di
quella camera, spedante a ditto conseio.
In questo giorno, hessendo giolito in Istria la
nave, patron sier Sabastian Marzello, vien di ar-
mata, vene in questa terra sier Sabastian Bon,
quondam sier Alexandro, vien di Cypro, da suo fra-
delio sier Zuan Jacomo, è confinato lì. Partì da Corfù,
e dice, a dì 17 el zeneral si parti per Lepanto con 40
galie sotil et 13 grosse. Ilem, il turche fa far in colfo
5 galie sotil et do grosse. Ilem, per altra via se in-
teze che a Constantinopoli ■ uno fìol dii signor con
Faltro erano a le man, adeo il turche tornava, veloci
itinere, in Andernopoli ; et il signor mandava uno
bassa con zente versso Lepanto, qual, inteso queste
novità, 1’ à fato ritornar ; tamen poi se intese certo,
el zeneral partì a dì 13 da Corfù con.... galie, et sier
Toma Zen, el cavalier, era prima partito con le ga-
lie grosse 13, peritò che le tre galie dii trafego erano
partite, et la galia dii Calbo era marza. Ilem, havia
disarmato le do galie da Corfù et le 4 di Puia. Par
col provedador Pexaro a Modom sia X galie, col
Guoro al Zante 5 ; e il capetanio restò con sier Do-
menego Malipiero, provedador, et vano in colfo per
brusar 1’ armada.
In questo giorno gionse qui sier Hironimo Trum,
quondam sier Priamo, fo castelam a Nepanto; qual
si presentoe a le prexon, et fo posto in la Grande-
nia. Et fo examinato per li avogadori.
Et li avogadori fono im prexom, per lezer il pro-
cesso al Zanchani; qual dimandò fusse tolto certe
sue justificatione, et perhò fo bisogno mandar in la
Patria a examinar.
È da saper, hessendo stà preso mandar uno
secretario a Milan, lo terminato in colegio mandar
Zuam Dolze ; e andoe.
Et sier Francesco Capello, el cavalier, partì statini,
e andò a Rimano, e, zonto lì, poco siete che fo dato
licentia a Zorzi Franco, era nostro secretario, venisse
de qui per esser stato assai.
Ilem, el conte di Pittano, qual fu mandato versso
Rovere, e quelli confini di Eiemagna, a sopra veder,
tornato a Gedi scrisse, si fusse im piacer di la Signo-
ria, veri a qui per referir et per visitar la Signoria
nostra. Et fo ditto venisse. E fo preparato la caxa dii
duca di Ferara. Et è da saper, suo fìol have, pur
per la Signoria nostra, e per el Trivixam che renon-
cioe, el vescoà di Cividal di Bellum ; mancha il papa
voglij. Quello sarà scriverò.
 
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