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MCCCCC, MARZO.
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molto letere sarà qui avanti posto. Chome ancora
nostri non è ussiti in campo, ma sono lì ; e le zente
distribuite tra Cremona, Lodi, Crema e soi teritorij,
e su le rive di Oio. Item, el signor Carlo Orssini
vene lì, per andar a Lodi, poi a Piasenza, perchè
una parte dii populo cerchava dar la terra al Moro,
qual è al presente a Vegevene, à X in XI milia ar-
mati, tra i qualli è pochissimi a cavalo. Missier Zuan
Jacomo Triulzio, con le gente regie, è tirato a Mor-
52 * tara, con zercha XI milia persone ; e noviter è zonti
in Milano 1000 cavali borgognoni, e, zonti sarano
dal signor Lodovico, ha diliberato apizarsi e far fati
d’arme con missier Zuan Jacomo. El Cardinal Asca-
nio è a Milano con 200 provisionati e non più, el
castello continue tira a la terra. Nostri dete socorsso
a Lodi, e quelli citadini è ben disposti a la majestà
dii re di Pranza, qual si ha a dì 20 dii passato se ne
veniva a Lion, con grandissimo numero di gente a
piedi e a cavalo, per recuperar il suo stado. Voi ve-
nir con presteza in Italia a la total ruina di tutti
quelli li barano rebellado, e à expedilo monsignor
di la Trimolia in Lombardia con 600 lanze, e a dì
20 sarà stato in queste parte ; e altre 400 lanze era
stà expedite a Lion per Italia a l’impresa, et cimi
ogni celerità doveano venir.
A dì 3 ma/rzo, vene letere di Pranza, da Bles,
di 19. Chome non havia auto se non le nostre di 24
zener. Il re andava a Lion ; mandava assa’ zente a
l’impresa, monsignor di la Trimolia e di Obegnì,
gran capetanij, con lanze 1000; à trovà assa’dana-
ri ; à ordinato l’orator nostro entri in tutti li soi
conseglij secreti, e la sua caxa sia a presso di lui.
Item, non à aldito il secretano di Mantoa ; e il roy
voi venir a far fochi a Milan.
Da Verona. Par hessendo alozato in veronese
el signor Bortolo d’Alviano con la so compagnia, el
marchexe di Mantoa, dubitando, mandoe uno secre-
tano a ditti rectori, a veder quel voi dir questo ; sì
che à paura. Li à risposto : per guarda et non per
o fender.
In questa matina, andono a la Signoria do ora-
tori dii re di Poiana, vano a Roma ; fono acompa-
gna li da alcuni patricij.
Item, fo ditto missier Zuan Jacomo essersi con-
zonto con le zente francese era in Romagna ; è ito
versso Novara eie.
Et in tisi, il roy non voi la Signoria aceti in le sue
terre alcun fuzito da Milan e altri lochi ; e dava du-
cati 100 al dì di spexa per far note le strade, per far
condur artilarie e le zente.
Da poi disnar, fo marti di carlevar, nulla fu.
A dì 4 marzo, fo el primo dì de quaresema.
Noto, chome in questi zorni fo mandà a Napoli di
Romania, per sier Alvise Zorzi va castelan lì, ducati
500 di tornesi per fabrichar la terra.
Da Spalato, di sier Piero Trivixam, conte. Di
certa coraria fata, è danizato alquanto per turchi eie. ;
tamen, podio danno. È da saper, le cosse di Naren-
ta, di quel bastion fo mandato a poner, et il conte
Zuanne di Poliza con li altri ave previsioni.
Di Pranza, di l’ orator, di 22 et 23, da Bles.
Di! partir dii re per Liom, et si bave dii zonzer di
qua da’monti di monsignor di la Trimolia, con lan-
ze 1500 a 8 cavali per lanza ; sol aver 6 cavali per
lanza.
Item, fo scrito a Cremona non aceti milanesi, et
cussi a Crema, et quelli sono li licentia, et cussi fu-
zendo non erano aceptati.
Noto, si fa a San Griguol una bellissima galia dii
Zaffo, al sesto di sier Zam Vituri, optimo maistro.
La fa far sier Bernardo Boldù, ajutato da molli ; è
povero, non so quello seguirà.
Et le nave si fa a Santo Antonio, per Lunardo
Brexam, ne vieni per zornata molli legnami dal
Montello, dove fu sier Andrea Loredana, patron a
l’arsenal; eliam ne vieni di Veia.
Da poi disnar, fo pregadi. Fu posto per li savij, 53
quelli ha no pagà tuta la tansa e l’imprestedo è
perso, videlicet pagando tutto 0 perdi.
Item, fu fato provedador per le camere da terra
ferma sier Zuan Batista Bonzi, fo provedador per
le camere, quondam sier Marin, 99 ; fo soto sier
Piero Capello, fo podestà a Vicenza, 96 ; et poi sier
Gasparo Malipiero.
Item, per li savij dii conscio, che le galie dii tra-
fego vadi al suo viazo, andando a la Zefalonia, a in-
cambiar una galia. Li sia mandà ducati 500 per una
di sovention. Et questa fu presa. Sier Marin Bon e
sier Zuan Trivixan, savij ai ordeni, voleano 1’ an-
dasse di lungo, senza incambiar galia. Ave 30 balo-
te. Tamen non andoe. Et ditte galie ritornò a Ve-
niexia con gran danno di li patroni, et fo gran causa
il capetanio di esse galie.
Item, fo scrito in Franza, et di 1’ bordine dato
di non aceptar li fuzitivi di Milano eie. in le terre no-
stre, et altre cosse. Parlò sier Francesco Trum con-
ira la letera, et fu presa perhò l’indusia.
Da Roma, di l’orator. Come il fiol, ducha di
Valentinoys, quel zorno, a dì 26 fevrer, intrò in Ro-
ma. Li andò centra do cardinali, li oratori, la fameia
dii papa e cardinali ; et di la soa intrata, per una le-
tera più avanti scrita, sarà tutto. Item, la madona di
MCCCCC, MARZO.
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molto letere sarà qui avanti posto. Chome ancora
nostri non è ussiti in campo, ma sono lì ; e le zente
distribuite tra Cremona, Lodi, Crema e soi teritorij,
e su le rive di Oio. Item, el signor Carlo Orssini
vene lì, per andar a Lodi, poi a Piasenza, perchè
una parte dii populo cerchava dar la terra al Moro,
qual è al presente a Vegevene, à X in XI milia ar-
mati, tra i qualli è pochissimi a cavalo. Missier Zuan
Jacomo Triulzio, con le gente regie, è tirato a Mor-
52 * tara, con zercha XI milia persone ; e noviter è zonti
in Milano 1000 cavali borgognoni, e, zonti sarano
dal signor Lodovico, ha diliberato apizarsi e far fati
d’arme con missier Zuan Jacomo. El Cardinal Asca-
nio è a Milano con 200 provisionati e non più, el
castello continue tira a la terra. Nostri dete socorsso
a Lodi, e quelli citadini è ben disposti a la majestà
dii re di Pranza, qual si ha a dì 20 dii passato se ne
veniva a Lion, con grandissimo numero di gente a
piedi e a cavalo, per recuperar il suo stado. Voi ve-
nir con presteza in Italia a la total ruina di tutti
quelli li barano rebellado, e à expedilo monsignor
di la Trimolia in Lombardia con 600 lanze, e a dì
20 sarà stato in queste parte ; e altre 400 lanze era
stà expedite a Lion per Italia a l’impresa, et cimi
ogni celerità doveano venir.
A dì 3 ma/rzo, vene letere di Pranza, da Bles,
di 19. Chome non havia auto se non le nostre di 24
zener. Il re andava a Lion ; mandava assa’ zente a
l’impresa, monsignor di la Trimolia e di Obegnì,
gran capetanij, con lanze 1000; à trovà assa’dana-
ri ; à ordinato l’orator nostro entri in tutti li soi
conseglij secreti, e la sua caxa sia a presso di lui.
Item, non à aldito il secretano di Mantoa ; e il roy
voi venir a far fochi a Milan.
Da Verona. Par hessendo alozato in veronese
el signor Bortolo d’Alviano con la so compagnia, el
marchexe di Mantoa, dubitando, mandoe uno secre-
tano a ditti rectori, a veder quel voi dir questo ; sì
che à paura. Li à risposto : per guarda et non per
o fender.
In questa matina, andono a la Signoria do ora-
tori dii re di Poiana, vano a Roma ; fono acompa-
gna li da alcuni patricij.
Item, fo ditto missier Zuan Jacomo essersi con-
zonto con le zente francese era in Romagna ; è ito
versso Novara eie.
Et in tisi, il roy non voi la Signoria aceti in le sue
terre alcun fuzito da Milan e altri lochi ; e dava du-
cati 100 al dì di spexa per far note le strade, per far
condur artilarie e le zente.
Da poi disnar, fo marti di carlevar, nulla fu.
A dì 4 marzo, fo el primo dì de quaresema.
Noto, chome in questi zorni fo mandà a Napoli di
Romania, per sier Alvise Zorzi va castelan lì, ducati
500 di tornesi per fabrichar la terra.
Da Spalato, di sier Piero Trivixam, conte. Di
certa coraria fata, è danizato alquanto per turchi eie. ;
tamen, podio danno. È da saper, le cosse di Naren-
ta, di quel bastion fo mandato a poner, et il conte
Zuanne di Poliza con li altri ave previsioni.
Di Pranza, di l’ orator, di 22 et 23, da Bles.
Di! partir dii re per Liom, et si bave dii zonzer di
qua da’monti di monsignor di la Trimolia, con lan-
ze 1500 a 8 cavali per lanza ; sol aver 6 cavali per
lanza.
Item, fo scrito a Cremona non aceti milanesi, et
cussi a Crema, et quelli sono li licentia, et cussi fu-
zendo non erano aceptati.
Noto, si fa a San Griguol una bellissima galia dii
Zaffo, al sesto di sier Zam Vituri, optimo maistro.
La fa far sier Bernardo Boldù, ajutato da molli ; è
povero, non so quello seguirà.
Et le nave si fa a Santo Antonio, per Lunardo
Brexam, ne vieni per zornata molli legnami dal
Montello, dove fu sier Andrea Loredana, patron a
l’arsenal; eliam ne vieni di Veia.
Da poi disnar, fo pregadi. Fu posto per li savij, 53
quelli ha no pagà tuta la tansa e l’imprestedo è
perso, videlicet pagando tutto 0 perdi.
Item, fu fato provedador per le camere da terra
ferma sier Zuan Batista Bonzi, fo provedador per
le camere, quondam sier Marin, 99 ; fo soto sier
Piero Capello, fo podestà a Vicenza, 96 ; et poi sier
Gasparo Malipiero.
Item, per li savij dii conscio, che le galie dii tra-
fego vadi al suo viazo, andando a la Zefalonia, a in-
cambiar una galia. Li sia mandà ducati 500 per una
di sovention. Et questa fu presa. Sier Marin Bon e
sier Zuan Trivixan, savij ai ordeni, voleano 1’ an-
dasse di lungo, senza incambiar galia. Ave 30 balo-
te. Tamen non andoe. Et ditte galie ritornò a Ve-
niexia con gran danno di li patroni, et fo gran causa
il capetanio di esse galie.
Item, fo scrito in Franza, et di 1’ bordine dato
di non aceptar li fuzitivi di Milano eie. in le terre no-
stre, et altre cosse. Parlò sier Francesco Trum con-
ira la letera, et fu presa perhò l’indusia.
Da Roma, di l’orator. Come il fiol, ducha di
Valentinoys, quel zorno, a dì 26 fevrer, intrò in Ro-
ma. Li andò centra do cardinali, li oratori, la fameia
dii papa e cardinali ; et di la soa intrata, per una le-
tera più avanti scrita, sarà tutto. Item, la madona di