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MCCCCC, GIUGNO.

40G

Michiel, li consieri e procuratori, numero 8, manchava
solum sier Alvise Bragadim ; ergo fonno questi : sier
Nicolò Mocenigo, sier Ferigo Corner, sier Domenego
Morexini, sier Marin Liom, sier Nicolò Trivixan, sier
Filippo Trum, sier Lunardo Loredam, sier Nicolò
Michiel, dotor et cavalier, et altri patricij. Poi li pe-
legrini voleno andar in Jerusalem.
Et fo ditto una zanza, senza perhò fondamento,
che Cataro era persso e tolto per turchi ; tamen non
fu vero.
Da poi disnar, si redusse colegio, et fo loto tra
le altre :
Di Cremona, di proveditori. Zercha le decime po-
ste al clero de lì; per Ihoro opinion mal si potrà
scuoder, perchè non hanno il vero extimo etc. ; et
quanto il dazio dii sai, per il mercado dii Tolentino,
il dazier è contento rimeter a la Signoria.
Di sier Alvise d’ Armer, provedador al sai, date
a Charavazo. Chome a Sonzim affitò il dazio dii sai
al dazier di Brexa per do anni, moza 30 a l’anno, a
raxon di ducati 20 i /2 il mozo. Item, à affila quel di
Charavazo e Geradada al dazier di Bergamo, pur
per anni do, moza 230 a ducati 20 e mezo il mozo etc.
152 Da Brexa, di rectori. Zercha il subssidio; quella
comunità hanno fato conseio, erano renitenti, pur fo
preso di pagarlo, et posto una daya a pagar marcelli
7 per dinaro di estimo.
Di sier Sironimo Pixani, provedador di l’arma-
da, di 30, a sier Sinonimo Capello, suo cugnado,
executor sopra le cosse di mar. Li dice farà quello li
ha scrito eie., zoè di la Vajussa, atender a stropar.
Unde, fo terminato d’acordo, che 4 bombarde
grosse, fate far per mandar in Cypro e in Candia,
zoè basilischi, meterle su le galie grosse vanno in ar-
mada, et doperarle, et poi mandarle di longo, dove
sono dedicate.
A dì 19 zugno. In colegio vene sier Zuam Vala-
resso, provedador al sai, in materia di debitori per
le volte; fo admonito a scuoder.
Vene lo episcopo da cha’ Dolze di Limissò, exa-
tor di le decime papal ; voi che uno è in Frinì sia
mandà per lui, et cussi fo fato.
Vene sier Nicolò Michiel, dotor, cavalier, procu-
rator. Ait, li oratori dii papa averli ditto, si trovi
mezo de aquielar il papa eie.
Vene l’orator di Franza per cosse particular ; poi
disse haver scrito a li oratori dii roy è in Hongaria,
et mostrò la letera.
Fo ballota la paga a le zente d’arme, et redoli i
savij a consultar, Jo expedì’ con la Signoria li oratori I
di Liesna e Arbe. I

Noto, eri partì la galia da Barato, Marzolla, pa-
tron sier Francesco da Mosto, e la Zivrana, patroni
sier Fantina Memo.
Di Songaria, de li oratori, date a Buda, a dì 22.
In recomandazion di uno, nominato domino Tho-
maso di Zech, e uno altro, vano a Rodi, voi pasazo
di andar, altramente voleno ritornar a combater con
turchi ; etiam il re scrisse di zio a la Signoria.
Da Corfù, di sier Sironimo Contarmi, proveda-
dor di 1’ annoda, date a dì 26. Aricorda quelle ga-
lie sono disarmate, è boia far provisionati de lì ; ari-
corda si mandi li schiopetieri, juxla par lem, da me-
ter su le galie; à tolto 70 homeni, dimanda danari.
Da Budua, di sier Nicolò Memo, podestà, di ul-
timo. Come alcuni antivarani sono venuti lì, e resta
solum li contestabeli ; à protestò etc. Item, il sboro
di pastrovichij hanno auto una letera dii sanzacho di
Montenegro, li promete gran cosse si se veglino dar
al turcho, et manda de qui la letera autenticha; du-
bita eie. ; unde essi pastrovichij si doveano redur in-
sieme. Per tanto esso podestà ha deliberato andar
fin lì, acciò non siegua eie.
Di Rimano, di sier Francesco Capello, el cava-
lier, provedador, di 17. Avisa esser ritornati Lodo-
vicho e Batista Martinelli, erano banditi di Cesena et
dipenti per rebelli ; tamen missier Polidoro Tiberti
è pur ancora fuori. Item, per nome dii ducha di Va-
lentines è stà comandà uno homo per caxa, et Vite-
lozo Vitelli si aspeta con zente.
Noto, in tisi dal principe questa mane, che ad im-
prestedo in questa terra solum fu trovato ducati 22
milia ; ergo podio.
Da Vegia, dii proveditor. Chome à a visi, Schan-
der bassà non è per corer in Frinì, nè im Bossina à
esser redule zente; e la fama, fo caxon li Frangi-
panni per una letera dii conte Bernardini, qual è a
Buda. Item, la nova di Duini è, turchi fo a corer su
quel dii conte Zuanne di Corba via ; combatè con tur-
chi e fuzì con tre cavalli, et manda alcune deposi-
liom di do homeni.
Da poi disnar, fo pregadi. Vene il principe; et 152*
letto le lettere, referì sier Lucha Trum, venuto syni-
cho di Levante. Disse di Candia, come havia intro-
messo sier Bernardo Just iman, capetanio, et altri
molti, rectori, consieri et camerlengi; sejactò ha-
ver lui armato le galie in Candia, fato molte provi-
sione eie., et più volte li cai di X lo admonì, non di-
cesse mal di le persone ; e lui pur perseverando, sier
Zacharia Dolfim, cao di X, si levò ini piedi, dicendo
dovesse obedir, aliter eie. Poi disse di Modon e dii
Zante. Laudò sier Nicolò Marcello ; et di Corfù 0
 
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