651 ’ mccccc,
livrieri, et ne à mandali do, e uno cavalo. Dice la
dieta è compita a Augusta, et di oratori vanno al
roy, e la liga è fata tra il re di romani, Spagna, Hon-
garia, Napoli, Boemia, Polonia e rossi. Item, lui pro-
vedador prega la Signoria, fazi soprasieder una lite
259 ha im palazo con li Zustignani, soi nepoti. Item, ha
letere, qual manda inserte, dii conte Anzolo di Fran-
gipanni, e di madona Dorathea di Gorbavia, et di Pie-
ro et Martini Ludovenich ; avisano turchi prepararsi
im Bossina per venir in Frinì ; e dicono li aviserà il
tutto. Eliam di questo uno Zuan Maria explorator
li scrive.
Dii capetanio di le fantarie, domino Zuan Bali-
sta Carazolo, date in Gradiscila. Si duol di le do
galie prese; si offerisse, ad ogni comando di la Si-
gnoria nostra, andar in mar.
Da Bologna, dii conte Nicolò Rangom, a Piero
di Bibiena, è qui. Come à una letera di Franza, il re
à confirmà la investitura dii signor missier Zuanne,
et di Faenza non se incura. Et à letere dii Bodriolo,
da Lucha, come el Cardinal Vincala non vien lì, ma
va a Saona ; è mal contento per 1’ orator dii roy,
andò a Roma per lui, quando il papa steva mal, a
dir al ducha di Valenza, F ajutasse a farlo papa. E
dito orator ritornò a Pisa, poi va a Zenoa, dice per
le nave si arma de lì, et à scrito a esso Vincala.
Dein, pisani hanno fato do corarie, una a l’Alto Pozo
per prender Guielmo Caponi, qual era a Lucha, e
ritornava a Fiorenza, e li fè danno assai; 1’ altra so-
pra le colline, licet da quelli di Cassina fusse recu-
pera la preda ; et Lucha è sublevata ; et uno orator
dii roy, va a Roma, passò de lì. La cità de Pistoia è
in arme, per esser sta amazà uno di quelle parte; et
Juliano di Medici è lì a Bologna; et quasi francesi
non à dato Pietra Santa e Motrona a’ fiorentini, ma
voleno aspetar mandato dii roy; et Massa l’anno
data in le man dii marchexe Cabrici.
Di Asola, di sier Piero Lombardo, provedador.
Se scusa di quel li fo scritto per la Signoria, di ha ver
aperto le porte di note. Avisa, vene lì uno conte spa-
glio], fo homo dii signor Carlo Orssini, al qual ogni
dì vien forestieri, et è alozato de lì; et di questa ma-
teria el ditto signor Carlo scrisse al suo secretano.
Di Charavazo, di sier Zuan Antonio Dandolo,
provedador, di 18. Come eri, che fo la festa di San
Fermo, protetor do lì, era il provedador di Romani
e quel di Sonzim, Martinengo e Trevi in chiesia; et
hessendo lì, quelli citadini feno portar uno stendardo
di ormesin cremesin, con uno San Marco, e la terra
di Charavazo, e l’arma di la comunità, e la Dandola,
e letere Charavagium, poi Johannes Anlonius Dan- .
AGOSTO. 652
d'ulo, ob merilis (sic). Et uno dolor fè una oration
in soa laude, e lui ge lo apresentò. Esso provedador
l’aceptò, volendo la illustrissima Signoria, e portato
a caxa con gran compagnia, et quello, come sarà de
qui, lo apresenterà a la Signoria nostra. Et li fo re-
sento per colegio, lo lassi lì in chiesia di Caravazo.
Dii ditto, per un’ altra letera. Come quelli pode-
stà lì a torno fanno molti inconvenienti ; si ànno dolio
a lui li populi. Li risponde non li he sottoposti, sì che
la Signoria provedi.
Da Trevi, di sier Michiel Baxadona, proveda-
dor. Come voi meter certi homeni, a custodia di le
porte, dove son vechij.
Di Verona, di rectori. Come hanno auto, el Car-
dinal San Severin esser passato da Sermion, et va a
Mantoa.
Da Vicenza, di domino Jacomo da Trento, el 259*
cavalier. Come quelli citadini, e il capetanio, si do-
leno non vadino sopra la diferentia, cargando lui es-
ser sta causa. Et fo scrito a Vicenza, lui non à causa.
Di Padoa, di rectori. Come hanno incantado li
dacij de Citadella, lire 3000 e più; et uno di Ihoro
rectori anderano lì a veder certe caxe ; et alcune ar-
me, erano de quelli signori sanseverineschi, le à
mandà al conscio di X.
De li ditti. Chome li artisti hanno fato il suo ro-
tolo, prega la Signoria Io confermi ; la copia dii qual
sarà scripto di solo, et cussi fo confirmato per la Si-
gnoria, more solilo.
Da Trami, di sier Piero di Prioli, governador.
In materia de biscoti ; et à ricevuto letere di 1’ ora-
tor di Napoli, manda a Otranto, drizate al zeneral;
li avisa zercha 1’ armata yspana.
Di sier Antonio da cha' da Pexaro, quondam
sier Lunardo, a li provedadori a le biave, data a
Trani. Come è im Puia assa’ tormenti, vai il ster
soldi 32, et la condutura soldi 6, zoè ducati uno el
caro. Et fo ballotà da comprar ducali 3000 per far
biscoti.
Di Anlivari, di la comunità, di 22 buio. Prega
sia prò visto di altro governo, cha quel dii podestà,
sier Piero Tiepolo ; e fato il camerlengo, scontro. Et
mandano uno capitolo di la commissioni a sier Ste-
fano, suo orator. Fo comessa a nui.
Noto, li oratori turchi non si poi partir, per es-
ser messo syrocho ; sono superbi, hanno recusà la
scriptura li volse dar l’orator di Franza ; et il grippo
è preparato.
In questa matina, in do quarantie, sier Piero Mo-
rexini, avogador di comun, introduse il caso di sier
Ilironimo Boklù, fo consier in Candia, qual, menato
livrieri, et ne à mandali do, e uno cavalo. Dice la
dieta è compita a Augusta, et di oratori vanno al
roy, e la liga è fata tra il re di romani, Spagna, Hon-
garia, Napoli, Boemia, Polonia e rossi. Item, lui pro-
vedador prega la Signoria, fazi soprasieder una lite
259 ha im palazo con li Zustignani, soi nepoti. Item, ha
letere, qual manda inserte, dii conte Anzolo di Fran-
gipanni, e di madona Dorathea di Gorbavia, et di Pie-
ro et Martini Ludovenich ; avisano turchi prepararsi
im Bossina per venir in Frinì ; e dicono li aviserà il
tutto. Eliam di questo uno Zuan Maria explorator
li scrive.
Dii capetanio di le fantarie, domino Zuan Bali-
sta Carazolo, date in Gradiscila. Si duol di le do
galie prese; si offerisse, ad ogni comando di la Si-
gnoria nostra, andar in mar.
Da Bologna, dii conte Nicolò Rangom, a Piero
di Bibiena, è qui. Come à una letera di Franza, il re
à confirmà la investitura dii signor missier Zuanne,
et di Faenza non se incura. Et à letere dii Bodriolo,
da Lucha, come el Cardinal Vincala non vien lì, ma
va a Saona ; è mal contento per 1’ orator dii roy,
andò a Roma per lui, quando il papa steva mal, a
dir al ducha di Valenza, F ajutasse a farlo papa. E
dito orator ritornò a Pisa, poi va a Zenoa, dice per
le nave si arma de lì, et à scrito a esso Vincala.
Dein, pisani hanno fato do corarie, una a l’Alto Pozo
per prender Guielmo Caponi, qual era a Lucha, e
ritornava a Fiorenza, e li fè danno assai; 1’ altra so-
pra le colline, licet da quelli di Cassina fusse recu-
pera la preda ; et Lucha è sublevata ; et uno orator
dii roy, va a Roma, passò de lì. La cità de Pistoia è
in arme, per esser sta amazà uno di quelle parte; et
Juliano di Medici è lì a Bologna; et quasi francesi
non à dato Pietra Santa e Motrona a’ fiorentini, ma
voleno aspetar mandato dii roy; et Massa l’anno
data in le man dii marchexe Cabrici.
Di Asola, di sier Piero Lombardo, provedador.
Se scusa di quel li fo scritto per la Signoria, di ha ver
aperto le porte di note. Avisa, vene lì uno conte spa-
glio], fo homo dii signor Carlo Orssini, al qual ogni
dì vien forestieri, et è alozato de lì; et di questa ma-
teria el ditto signor Carlo scrisse al suo secretano.
Di Charavazo, di sier Zuan Antonio Dandolo,
provedador, di 18. Come eri, che fo la festa di San
Fermo, protetor do lì, era il provedador di Romani
e quel di Sonzim, Martinengo e Trevi in chiesia; et
hessendo lì, quelli citadini feno portar uno stendardo
di ormesin cremesin, con uno San Marco, e la terra
di Charavazo, e l’arma di la comunità, e la Dandola,
e letere Charavagium, poi Johannes Anlonius Dan- .
AGOSTO. 652
d'ulo, ob merilis (sic). Et uno dolor fè una oration
in soa laude, e lui ge lo apresentò. Esso provedador
l’aceptò, volendo la illustrissima Signoria, e portato
a caxa con gran compagnia, et quello, come sarà de
qui, lo apresenterà a la Signoria nostra. Et li fo re-
sento per colegio, lo lassi lì in chiesia di Caravazo.
Dii ditto, per un’ altra letera. Come quelli pode-
stà lì a torno fanno molti inconvenienti ; si ànno dolio
a lui li populi. Li risponde non li he sottoposti, sì che
la Signoria provedi.
Da Trevi, di sier Michiel Baxadona, proveda-
dor. Come voi meter certi homeni, a custodia di le
porte, dove son vechij.
Di Verona, di rectori. Come hanno auto, el Car-
dinal San Severin esser passato da Sermion, et va a
Mantoa.
Da Vicenza, di domino Jacomo da Trento, el 259*
cavalier. Come quelli citadini, e il capetanio, si do-
leno non vadino sopra la diferentia, cargando lui es-
ser sta causa. Et fo scrito a Vicenza, lui non à causa.
Di Padoa, di rectori. Come hanno incantado li
dacij de Citadella, lire 3000 e più; et uno di Ihoro
rectori anderano lì a veder certe caxe ; et alcune ar-
me, erano de quelli signori sanseverineschi, le à
mandà al conscio di X.
De li ditti. Chome li artisti hanno fato il suo ro-
tolo, prega la Signoria Io confermi ; la copia dii qual
sarà scripto di solo, et cussi fo confirmato per la Si-
gnoria, more solilo.
Da Trami, di sier Piero di Prioli, governador.
In materia de biscoti ; et à ricevuto letere di 1’ ora-
tor di Napoli, manda a Otranto, drizate al zeneral;
li avisa zercha 1’ armata yspana.
Di sier Antonio da cha' da Pexaro, quondam
sier Lunardo, a li provedadori a le biave, data a
Trani. Come è im Puia assa’ tormenti, vai il ster
soldi 32, et la condutura soldi 6, zoè ducati uno el
caro. Et fo ballotà da comprar ducali 3000 per far
biscoti.
Di Anlivari, di la comunità, di 22 buio. Prega
sia prò visto di altro governo, cha quel dii podestà,
sier Piero Tiepolo ; e fato il camerlengo, scontro. Et
mandano uno capitolo di la commissioni a sier Ste-
fano, suo orator. Fo comessa a nui.
Noto, li oratori turchi non si poi partir, per es-
ser messo syrocho ; sono superbi, hanno recusà la
scriptura li volse dar l’orator di Franza ; et il grippo
è preparato.
In questa matina, in do quarantie, sier Piero Mo-
rexini, avogador di comun, introduse il caso di sier
Ilironimo Boklù, fo consier in Candia, qual, menato