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683 Mccccc,
Noto, è ditto fra’ Mansueto di Santa Maria di
Grafia aver ditto, che a dì 15, el dì di la Nostra
Dona, le armade nostre e dii turcho è state a le
man ; e tutti el diceva.^
Ilem, cri, da poi disnar, fo menato per canal
una femena, nominata Rada, con do meretrice da
le bande, sopra uno soler, fino a santa f, dove
dismontò, e venuta per terra a San Marco fo bru-
cata, juocta la parte dii conscio di X, e le do ban-
dizate ; et questo per sodomia. Questa era rufiana
di femene, con quelli vi andava a usar l’arte di
sodomia.
Da Ferara, dii vicedomino, di 26. Come pisani
ebbene Libratala e il bastion, vano a Cassina ; si
duol non à corieri, li aviseria più spesso. Manda una
letera di Juliano di Medici. Li scrive, eri fo ditto per
tutto, era venute zente di l’imperador a li confini de
Milan, et il ducha disse publice di la trieva fata dii
re di romani e el roy, e dii pericolo dii roy che
li morì il cavalo solo ; et di questo à letere di Pran-
za. Ilem, à fato protesti in scriptura al conte Zuam
Francesco di la Mirandola, per la piezaria li fece,
menazandolo andarli con zente a’ soi danni. Ilem, de
lì è nova di la morte a Roma dii ducha di Bexagie,
el vien dito è stà fata far per il ducha di Valenza,
suo cugnado.
273 ' Da Bologna, di Juliano di Medici, di 19, al vi-
cedomino di Ferara. Come, a dì 16, pisani ebbeno
Libratala, e il roy à tolto la protetiom dii signor
Zuane Bentivoy ; et è fermo questo, è stato lui a
Milan. 11 Cardinal Vincala si crede vera lì. Ilem,
uno orator dii roy passò de lì, e andò a Zenoa a
solicitar le 4 nave si arma in ajuto nostro ; e uno
altro orator è a Lucha. Monsignor di Trans va a
Roma ; et Martin da Casal non è fato turco, come
fo ditto, ma è in Italia. Ilem, Serafino, homo vir-
tuoso, a Roma è morto da peste.
Dii conte Nicolò Rangom, di 19, a Piero di Bi-
biena. Come 1500 pisani, con artilarie menor e poi
grosse, a bona horra andono a Libratala, e la bom-
bordòborre 14, poi l’ebbe. Era dentro homeni 40
per fiorentini, qualli fonno fati presoni, sì che fio-
rentini hanno perso danari, tempo e tereno. Ilem,
è tornato lì missier Francesco, canzeliero di missier
Zuanne, satisfato molto di la Signoria nostra.
Da poi disnar, fo pregadi ; non vene il principe,
ma queste letere :
Da Ferara, dii vicedomino, di 27. Come è le-
tere da Fiorenza, poi perso Librafata, è boletini per
la terra centra il governo ; etiam parlano assai, sì
che non polene più, e quella republica non ha più

agosto. 684
ni capo ni piedi; Pietra Santa, la rocha e le porte, è
in inan de’ francesi ; e in la terra sono luchesi. El
Cardinal Vincala fo ditto veria a Ferrara ; tamen non
par. Ilem, eri in una hostaria fo amazà uno fran-
cese viandante, per aver alias a Forlì amazà uno fe-
rarese. Ilem, im parmesana dicono, come uno fran-
cese vien trovà solfe, subito è amazato.
Di Antivari, di sier Andrea Michiel, provedador
di Albania, di 13. Come capitò li uno, cognomi-
nato de Zorzi da Cataro, con uno navilio, vien da
Cotrom, cargo di fermenti, dice sfera 1000, e quelli
tolse per monitiom, perchè tutti de lì cridava : Pam !
Pam ! Ilem, di la Vajusa, spera quelle galie non
potrà ussir, è di aqua a la bocha pie’ tre, el si Schan-
darbecho fesse de lì, si faria, e non saria andà X mi-
lia some di grano di quel paese nel campo dii turco.
Noto, intisi a Ferara la sera si batè a caxa dii
visdomino, e si dice pregai per la terra ; et si va di-
cendo : Sancle Marce, ora prò nobis ! et di ogni
nostro danno hanno apiacer.
Fu fato per colegio la commissioni generai a sier
Marin Zorzi, dotor, è andato orator al summo pon-
tifice, justa il consueto.
Fu posto per tutti i savij, atento sier Renier Vi-
turi, sopracomito, poi fata la zercha di la sua galia,
sia venuto in terra, che debbi partirse damatina,
solo pena di esser privado di soracomito, et si debbi
presentar a le prexom, e pagi dii suo tutti li falidi.
Sier Ilironimo Capello, executor sora le cosse da
mar, andò in renga ; disse mal di lui, e non era
più obedientia in li nostri. Ave la parte 6 di no.
Fu posto per tutti, ul supra, e fo una parte no-
tada di mia man, 4 galie, do a Baruto et do in Ale-
xandria, qual a dì 2 septembrio metino bancho, e
prima depositi quanto sono ubligati li patroni, e li
capetanij si parlino, videlicel : Baruto, sier Marin da
Molili ; Alexandria, sier Alvise Zorzi. Ave 5 di no,
137 de sì.
Fu posto per tutti savij d’ acordo, di expedir 273 *
Schandarbecho in Albania, et il cassier non fazi par-
tida, solo pena di ducati 500, si prima non harà
spazado el ditto. Ave 20 di no.
Fu posto per li savij dii conscio e di terra fer-
ma, che a requisitiom dii conseio di Milan, siano
resi li beni confiscati di Hironimo di Melze. El sier
Piero Balbi, savio dii conseio, andò in renga et chia-
rì la cossa. Et have 22 di no.
A dì 29 avoslo, fo el zorno di San Zane Digo-
lado. In colegio:
Da Roma, di Z’ orator, di 23 el 24. Come fo
dal papa, per haver li brievi di valachi ; et il papa li
 
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