MCCCCC, SETTEMBRE.
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con la gondola. Li à ditto, zonse a di 8, a hore 6 di
note, e saria intrado la note avanti ; ma, essendo solo
la terra mezo mio, el fu scoperto da i nimici, e dato
lo incalzo da 4 faste, fin sopra el Zonchio. Or intrò
in Modon, e trovò sier Marco Gabriel, e li presentò
le letere. Li disse : Vien qui, cornilo, te voio mostrar
la terra, che tu vederai che semo spazadi. E menolo
con lui, mostrandoli la terra, qual havca auto colpi
5000 e più di bombarde, tutta dissipada, roto et
buia zoso le diffese, la scarpa nuova e tutti i turioni
da terra, e irapidi i fossi ; haveano bombarde 22,
con le qual turchi bombardava la terra ; volze la
pierà palmi 9 fin XI, e altre artilarie, bombarde de
riparo, passavolanti, moderi e schiopeti in gran
numero. E lui cornilo li disse: Magnifico rector,
si fusseno sta fatti i repari dentro la terra, non sa-
ria da dubitar. Rispose : Non haveano auto alcun
inzegner avesse provisto ; e in la terra fono frati in
quelli zorni do freze, su una di le qual era scrito
in zifra loro: Da 5, 6, 7, 8, 9 fino a X, lenitevi et
non dubitate. E su l’altra erano notadi segni da uno
fino a diexe. E quelli di Modom non si ajtifavano
in cossa alcuna, salvo che qualche forestior e galioti,
avenga tutti fusseno strachi ; e quella matina fuzite-
no do spagnoli nel campo, qual li deteno aviso di la
venuta dii socorsso, et di la conditiom di la terra.
E a dì 9, a hore 20, zonseno a Modom il socorsso.
Per tal leticia, il forzo di la terra si levò da la im-
presa, non lasando guarda alcuna su le mure, per
veder ditte 4 galie col socorsso, qual erano discar-
gade. In tanto, a hore 22, veneno in la terra fino a
la piaza turchi, che mai ninno se n’ acorse, e lì fu
fato gran taiata da una parte e l’altra ; e fi stratioti
feceno gran diffesa ; e vedendo le galie turchesche
erano a San Bernardin, veneno a la terra, fo messo
fuogo in tute 4 le galie ; do fo brusade, e do studa-
de e menade via da’ turchi. E à inteso, a la bataia
311 * fu fata, a dì 24, di le armade, 18 galie turchesche
erano sta butade a fondi, e morti da turchi 3000,
f armiraio di f armada et uno bassa ; et per quelli
di Modon è sta visti molti corpi in mar. [lem, quel
zorno, a dì 9, a hore 23, el ditto suo comito con la
gondola partì da Modom, con 9 compagni e tre altri
veneno con lui ; et era sta buia per nostri polvere
di bombarda in la terra, e messo fuogo, e tutte le
caxe si brusò ; e che li fo dà la caza, per do fuste,
mia 4, tamen scapolò ; e che molte anime coronee,
poste fuori di la terra, erano sta prese da’ turchi.
Ullerius avisa di la relation dii Barbo e Pasqualigo,
e di biscoti ; e lauda proveder al Zante.
Di sier Jacomo Venier, capelanio di le galie gros-
se, date al Zante, a dì 23, dì poche vige. Si duol, il
capelanio zeneral non lo lassi far le zerche a le galie,
eh’ è il suo oticio ; soporta il tutto, el salis.
Di Candia, non è scrito il zorno, par sia perhò
di avosto, di sier Alvixe da Malia, vice ducha, sier
Piero Falier, consier, vice capelanio, e sier Bendo
Baffo, camerlengo, vice consier. Avisa, aver expe-
dito tre nave, e fra marinari e provisionati e homeni
da remo per 1’ armada, numero 400 suso ; eliam
mandono uno schierazo con provisionati ; e a dì 3
scrisseno copiose. Di sier Bernardo Justinian, cape-
tanio, non fa mention, qual era amalato ; si judicha
sia morto.
Di Famagosta, di sier Troylo Malipiero, cape-
tanio, di 29 zugno. Come le biave de lì stavano
mal ; vai bisanti do e mezo, e stara 2 venitiani al
duellato. Dubita, questo inverno vaierà un ducato
el staro ; el li homeni à seminato assa’ gotoni, sarà
da 3500 sachi, e li villani lo vende in erba ducati 16
el cantar. Di Turchia è letere, di 12 ditto. El cara-
man, con potentissimo exercito e zente dii paese, ha
discaziato il fiol dii turco, qual è fuzito in Anderno-
poli, e à morto il suo bassà con el forzo di turchi da
Constantinopoli ; chi scrive, dice di veduta. Ilem, di
Soria hanno di 22 ditto, come el soldam mandava
contea il signor di Damasco, el qual signor era po-
tentissimo, e andava a Gazara, et è firmato a Rama;
zudegasse per quelli di Soria, che ’l signor di Dama-
sco andarà avanti. Ilem, li ^intorno a l’ixola di Cy-
pri, se atrova 4 gaiioni et 5 fuste de’turchi, qualle è
venute sopra Limissò, hanno preso la nave di sier
Alvixe di Orssi, et do griparie di Rhodi, e molti
altri navilioti ; e hanno preso im più volte di na-
vilij di Famagosta numero 8 ; fano gran guardie,
acciò ditti turchi non melino in terra eie.
Da Confa, di sier Piero Lion, baylo e capelanio,
sier Lvxha Querini, provedador, e consieri, di 29.
Scrive il bisogno hanno de soldati, mureri e ma-
ncali brexani, e danari per le fabriche. Aricorda si
mandi provisionati, e non page da guazo, in loco
di Paulo Albanese, fo levato de li. Non polene haver
le 30 et 40 per 100, ni scuoder di debitori ; li dacij
non se alitano. Li citadini dicono : Vendè dii mio ;
e compradori non si trova ; sì che tutti è in timor,
adeo non à danari da pagarsi di salarij Ihoro; diman-
dano monition, tavole eie. 11 castello dii Butintrò li
dà fastidio ; mandano monition, soldati e bombar-
dieri, qualli vanno mal volentieri, per esser sepol-
tura de homeni per il pessimo aiere. Eliam al ca-
stello di la Parga, eh’ è fortissimo, dove non pono
seminar ni arcoglier, rispelo sono streti da’ turchi e
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con la gondola. Li à ditto, zonse a di 8, a hore 6 di
note, e saria intrado la note avanti ; ma, essendo solo
la terra mezo mio, el fu scoperto da i nimici, e dato
lo incalzo da 4 faste, fin sopra el Zonchio. Or intrò
in Modon, e trovò sier Marco Gabriel, e li presentò
le letere. Li disse : Vien qui, cornilo, te voio mostrar
la terra, che tu vederai che semo spazadi. E menolo
con lui, mostrandoli la terra, qual havca auto colpi
5000 e più di bombarde, tutta dissipada, roto et
buia zoso le diffese, la scarpa nuova e tutti i turioni
da terra, e irapidi i fossi ; haveano bombarde 22,
con le qual turchi bombardava la terra ; volze la
pierà palmi 9 fin XI, e altre artilarie, bombarde de
riparo, passavolanti, moderi e schiopeti in gran
numero. E lui cornilo li disse: Magnifico rector,
si fusseno sta fatti i repari dentro la terra, non sa-
ria da dubitar. Rispose : Non haveano auto alcun
inzegner avesse provisto ; e in la terra fono frati in
quelli zorni do freze, su una di le qual era scrito
in zifra loro: Da 5, 6, 7, 8, 9 fino a X, lenitevi et
non dubitate. E su l’altra erano notadi segni da uno
fino a diexe. E quelli di Modom non si ajtifavano
in cossa alcuna, salvo che qualche forestior e galioti,
avenga tutti fusseno strachi ; e quella matina fuzite-
no do spagnoli nel campo, qual li deteno aviso di la
venuta dii socorsso, et di la conditiom di la terra.
E a dì 9, a hore 20, zonseno a Modom il socorsso.
Per tal leticia, il forzo di la terra si levò da la im-
presa, non lasando guarda alcuna su le mure, per
veder ditte 4 galie col socorsso, qual erano discar-
gade. In tanto, a hore 22, veneno in la terra fino a
la piaza turchi, che mai ninno se n’ acorse, e lì fu
fato gran taiata da una parte e l’altra ; e fi stratioti
feceno gran diffesa ; e vedendo le galie turchesche
erano a San Bernardin, veneno a la terra, fo messo
fuogo in tute 4 le galie ; do fo brusade, e do studa-
de e menade via da’ turchi. E à inteso, a la bataia
311 * fu fata, a dì 24, di le armade, 18 galie turchesche
erano sta butade a fondi, e morti da turchi 3000,
f armiraio di f armada et uno bassa ; et per quelli
di Modon è sta visti molti corpi in mar. [lem, quel
zorno, a dì 9, a hore 23, el ditto suo comito con la
gondola partì da Modom, con 9 compagni e tre altri
veneno con lui ; et era sta buia per nostri polvere
di bombarda in la terra, e messo fuogo, e tutte le
caxe si brusò ; e che li fo dà la caza, per do fuste,
mia 4, tamen scapolò ; e che molte anime coronee,
poste fuori di la terra, erano sta prese da’ turchi.
Ullerius avisa di la relation dii Barbo e Pasqualigo,
e di biscoti ; e lauda proveder al Zante.
Di sier Jacomo Venier, capelanio di le galie gros-
se, date al Zante, a dì 23, dì poche vige. Si duol, il
capelanio zeneral non lo lassi far le zerche a le galie,
eh’ è il suo oticio ; soporta il tutto, el salis.
Di Candia, non è scrito il zorno, par sia perhò
di avosto, di sier Alvixe da Malia, vice ducha, sier
Piero Falier, consier, vice capelanio, e sier Bendo
Baffo, camerlengo, vice consier. Avisa, aver expe-
dito tre nave, e fra marinari e provisionati e homeni
da remo per 1’ armada, numero 400 suso ; eliam
mandono uno schierazo con provisionati ; e a dì 3
scrisseno copiose. Di sier Bernardo Justinian, cape-
tanio, non fa mention, qual era amalato ; si judicha
sia morto.
Di Famagosta, di sier Troylo Malipiero, cape-
tanio, di 29 zugno. Come le biave de lì stavano
mal ; vai bisanti do e mezo, e stara 2 venitiani al
duellato. Dubita, questo inverno vaierà un ducato
el staro ; el li homeni à seminato assa’ gotoni, sarà
da 3500 sachi, e li villani lo vende in erba ducati 16
el cantar. Di Turchia è letere, di 12 ditto. El cara-
man, con potentissimo exercito e zente dii paese, ha
discaziato il fiol dii turco, qual è fuzito in Anderno-
poli, e à morto il suo bassà con el forzo di turchi da
Constantinopoli ; chi scrive, dice di veduta. Ilem, di
Soria hanno di 22 ditto, come el soldam mandava
contea il signor di Damasco, el qual signor era po-
tentissimo, e andava a Gazara, et è firmato a Rama;
zudegasse per quelli di Soria, che ’l signor di Dama-
sco andarà avanti. Ilem, li ^intorno a l’ixola di Cy-
pri, se atrova 4 gaiioni et 5 fuste de’turchi, qualle è
venute sopra Limissò, hanno preso la nave di sier
Alvixe di Orssi, et do griparie di Rhodi, e molti
altri navilioti ; e hanno preso im più volte di na-
vilij di Famagosta numero 8 ; fano gran guardie,
acciò ditti turchi non melino in terra eie.
Da Confa, di sier Piero Lion, baylo e capelanio,
sier Lvxha Querini, provedador, e consieri, di 29.
Scrive il bisogno hanno de soldati, mureri e ma-
ncali brexani, e danari per le fabriche. Aricorda si
mandi provisionati, e non page da guazo, in loco
di Paulo Albanese, fo levato de li. Non polene haver
le 30 et 40 per 100, ni scuoder di debitori ; li dacij
non se alitano. Li citadini dicono : Vendè dii mio ;
e compradori non si trova ; sì che tutti è in timor,
adeo non à danari da pagarsi di salarij Ihoro; diman-
dano monition, tavole eie. 11 castello dii Butintrò li
dà fastidio ; mandano monition, soldati e bombar-
dieri, qualli vanno mal volentieri, per esser sepol-
tura de homeni per il pessimo aiere. Eliam al ca-
stello di la Parga, eh’ è fortissimo, dove non pono
seminar ni arcoglier, rispelo sono streti da’ turchi e