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MCCCCC, SETTEMBRE.

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assa’ a spelar. Poi, idrati, esso Mario presentò le
letere, et poi habuit orationem lalinam, comemo-
rando la perdida di Modon, jactura a tutta la chri-
stianità, et dii passar a Brandizo eZc., persuadendo
si provedi. Poi disse era venuto successor dii Ca-
pello a star lì. 11 pontifico, prima laudò la soa per-
sona, poi disse : Cussi come si ralegrasemo di la
salute, cussi al presente si dolano grandemente di
Modom ; semo per far previsioni, saremo con li re-
verendissimi cardinali, et ve risponderemo. Ilem,
presentò le letere al papa et colegio di cardinali, et
tolseno licentia. Poi disnar visitò il Cardinal Santo
Anzolo, da cha’ Michiel ; qual li disse era sta par-
lato in concistorio tre remedij : il primo, scriver, et
per nome dii colegio di cardinali, al capetanio di l’ar-
mada yspana, si non è partito, vadi in Levante; se-
cando, mandar uno novo noncio in Hongaria ; terlio,
mandar legati de latere per tutto, videlicet Pranza,
Alemagna e Hongaria. Ringrationo soa signoria, et
andono dal papa, qual li dixeno la substantia voleva
far, e mandar danari in Hongaria, et doman saria
concistorio. E poi disse, quanto a 1’ armada yspana,
1’ orator suo à ditto sarà partita per la Madona di
septembrio, come à letere di uno suo da Palermo.
Z/em, li disseno soa santità à le do cosse richiede
F orator yspano : videlicet, non fazi pace la Signoria
con il turcho, senza saputa di soi reali ; et F altra,
che la Sicilia sia diffesa in ogni caso da la Signoria
nostra. E disse : Per questo non si resterà di andar
1’ armada in Levante ; et di legati a latere non li po-
lonio far, per non esser tutti li cardinali qui. Poi
disse: Quella Signoria non ne voi compiacer dii no-
stro, di poter castigar questi ribaldelli ; sapiati, ha-
vemo praticha di le cosse dii mondo ; semo mena-
ti eie. E vene il ciucila di Valentinoys, e il papa se-
guitò il parlar, che aspectava la risposta di la Signo-
ria nostra, concludendo : cussi come farà la Signo-
ria, cussi lui farà. Item, è nova il Cardinal Ascanio
esser morto, et el Cardinal Sam Piero in Vincula à
’buto P abatia di Chiaravalle, era di ditto Ascanio.
De li dilli, di 12. Come quella matina fono al
concistorio, e chiamati dentro, exposeno eie. E il
papa narò le provision terminate di far, c li oratori
solicitò fusseno facte presto, et mandar danari in
Hongaria, più presto eh’ à messo. Ilem, vene dentro
l’orator yspano, al qual fo comesso scrivesse al ca-
petanio di 1’ armada, subito venisse in Levante. Dis-
se, faria ; tamen credeva fosse partida. Item, li ora-
tori poi visitano li cardinali, maxime lo alexandri-
no, qual à bona voluntà versso la Signoria nostra.
Ilem, hanno inteso, da persona fide digna, el papa

avanti voi promover cardinali, che faci election di
legati a lettere, e à ditto, la Signoria merita questo,
perchè la non teme la scomunicha ; et si la non ne
servirà, uni no semo per servirla in ninna cossa.
A dì 17 septembrio. In colegio Vene l’orator dii 316
papa, et presentò un brieve dii pontifico, di 3, in
materia per quelli di Cesena, soi subditi, qualli tanno
sachizati da li foraussiti, con Hironimo Bariselo et
fradelli da Ravena ; prega la Signoria voglij far li sia
restituito quello tolseno, et sia scrito a Ravena et
Zervia. Li fo risposto, 0 si sapea ; si vederla. Poi
disse cosse particular, di uno familiar dii Cardinal
Recanati, qual à lite con un prete a Corfù, chiamato
pre’ Andrea Burleon, et lui è Alvixe da Vigna ; voi
sia sospeso l’intrade, et remesso a 1’ arzivescovo di
Corfù fazi rasom. A questo li fo ditto, non è tem-
po eie. Ilem, disse dii vescovo di Capaze, di certo
benefìcio in Cypro etc.
Fb lelo una letera, mandata per ! orator di
Pranza al principe, aula da Zenoa, di Andrea Ce-
sano, a dì 7. Li scrive, le do nave è sul porto in bor-
dine, mancha P antena, e il tempo per levarsi ; ma
dice sarà tardo subsidio centra turchi. Item, li manda
letere de Avignon.
Di sier Zuam Contarmi, de sier Marco Antonio,
data im porto di Ruigno, in nave. Scrive esser zon-
to lì con la ditta nave Soranza, conzata al Zante per
suo padre, qual à di merchadantia per valuta di du-
cati 20 milia ; prega si provedi intri salva, e avisa
Coroni esser reso. Et eliam sier Marco Antonio Con-
tarmi, soracomito, dal Zante scrisse in conformità.
Et fo balotà di prestarli usti etc. per la nave. Eliam
el rezimento di Corfù, scrisse di ultimo in hac ma-
teria.
Vene sier Marin Contarini, da Londra, e sier
Bernardo Boldù, per la galia dii Zaffo, venduta a
sier Jacomo Michiel, de sier Biaxio, per ducati 1010;
qual voria fosse taià la vendeda, e chi l’à compra, de
plano voi dargela, dando li soi danari. Ilem, dii re-
sto fo pagà ai pelegrini ducati 800, et ordina a li
avogadori di li danari restava, debi pagar quelli à
lavorato a la ditta galia, quali ogni dì Gridavano.
Vene tre frati, dii monasteri© di San Michiel di
Muran, tra li qual è don Piero Corner, da Zenevre,
exponendo che ’l suo generai da cha’ Do!fin, con al-
cuni frati di 1’ bordine sono a Fiorenza, vociano che
tre monasteri] sono uniti, videlicet San Michiel. San-
to Mathia el Classis, e sono observanti, siano sepe-
rati e conventuali ; prega sia scrito a Roma di que-
sto, et cussi fu ordinato.
In questa matina fo balotà danari per expedir i
 
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