Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Overview
Facsimile
0.5
1 cm
facsimile
Scroll
OCR fulltext
989

MCCCCC, OTTOBRE,

Dii dillo, di 8. Come, a dì 6, recevete nostre
letere per via di Corfù, di 3 septembrio, zercha il
venir di l’armata yspana ; lo debi el capetanio ho-
norar e acomodarlo eie. ; unde subito fece ogni pro-
vision, im preparar li debiti refreschamenti, et cussi
in quella sera, a sol posto a monte, l’armata predita
si apresentò sopra el cavo di la Zefalonia, dentro via
del Canal de Viscardo ; et il capetanio, havendo il
tempo a suo modo, tene duro al suo camin, senza
venir de lì ; ma, mutato il tempo, eri matina 1’ ar-
mata si trovò sopra el cavo di levante di quella ixola
dii Zante, tenendo la volta di quel porto; et lui pro-
vedador montò sopra una tasta de lì, e li andò in-
contra. Et, zonto al capetanio, fato le debite pa-
role, si alegrò di la venuta, ringratiando la majestà
di suo’ reali eie. E poi la conveniente risposta, esso
capetanio lo conduse solo ne la sua camera, et li
disse, quelli reali ha ver fato muover questa armata
dal suo luogo, non a requisitimi dii pontifice, ni di
alcuno altro signor, solum, in primis, per el nostro
Signor Dio, poi per la Signoria nostra, con desposi-
tion di operar cossa a Dio laudabele, im proficuo
di la religion Christiana, e honorifice a la Signoria
nostra. Et afirmò, si la Signoria nostra avesse vo-
luto per tempo farli intender el suo voler, si aria
possuto transferir in Levante molto per tempo, per-
chè di luio era a Messina con tutta 1’ armata, e, si
fusse venuto, aria conferito assa’ a’ christiani, impu-
tando E orator nostro è a Napoli, che scrisse Modon
era fortissimo e ben in bordine de homeni, muni-
tion eie., E armada nostra potentissima ; e questo è
sta parte causa di la sua dimora ; e, si havesse auto
noticia di alcuna dubitation, saria venuto per tempo
in Levante, e tandem è venuto per haver inteso,
E armata dii turco da mar et lo exercito da terra
esser andati a la volta di Napoli di Romania ; pre-
gava Dio li concieda tempo prospero, per poter
azonzer avanti la dita armada vadi via ; e voi andar
recto a trovar il zeneral nostro, per far insieme E ho-
nor di la Signoria nostra. Or lo ringratioe eie., e
(fisseli il modo di saper nova di 1’ armata nostra. E
cussi par con il primo tempo voy levarsi, et è tuta
velie numero 51 a la quara, e fuste 3; fra le qual
è tre nave grosse di Zenoa, computò la nave Ca-
394 milla, sopra la qual è esso capetanio ; el resto sono
barze e barzoti, tutte in bordine di homeni, artila-
rie, e sopra tuto bona dispositiom dii ditto capetanio.
E li disse, el resto di l’armata è velie, tutta, nume-
ro 76, computa galie 7 sotil, et fuste 12, restati
versso el colfo di 1’ Aria, per far carnazo, e subito
sarano qui. Item, esso provedador, per nome di la

990
, Signoria nostra, li fé un presente assa’ honorato di
refraschamenti, justa la conditiom di l’isola; foli
aceptissimo, e con grande instantia li ha dimandato
di la conditiom di Modom. Lo à informato dii tutto.
Disse aver in animo far qualche experientia, da poi
la impresa centra E armata dii turco.
Del dillo, di 9. Eri zonse li la galia corfuata, spa-
zata dal zeneral da Legena ; e li scrive dover esser
di brieve de lì, et di 1’ andar di la turchescha in
strelo. À conferito con il capetanio yspano, qual non
si voi partir, fin non vengi esso capetanio zeneral
nostro, per far ad minus qualche bona diliberation,
zercha le cosse di Modom e Coron, e si mostra caldo
a questo; e tanto più, che sier Marina Scalogeni,
olim citadin di Modom, homo di fede, eri zonto de
qui, è sta informato, facilitine se potria otegnir ogni
intento contra Modon, per non esser dentro la terra
più di turchi 700 in 800, fra janizari e asapi. El qual
sier Marin 1’ à fato restar fin la venuta dii zeneral,
per poter, ore proprio, referir il tutto eie.
Dii capetanio zeneral da mar, date in galia, a
presso Legina, a dì ultimo septembrio, a fiora di me-
zo dì. Come di 13 fo E ultime sue, da Gao Mantello,
e poi non à scrito ; la causa, per aversi tirato tanto
avanti con l’armada, per poter trovar E armada
inimicha, la qual per tuto dove l’andava, intendeva
E acelerava zorno e note el navegar, per intrar in
streto, per paura di la nostra, per esser dismontati
in terra gran numero di homeni di quella, et era
mal in bordine de homeni e de fusti, che erano
marzi ; e di questo esso capetanio sempre à dubi-
tato, che il cariazo di le nave e galie grosse li faria
perder quella armada inimicha. E diliberò, poi fé
condur la nave a remurchio di le galie sotil fuora di
Cao Mantello, a vento, sopra l’isola di Andre, andar
con le galie sotil e grosse a E isola di Metelim ; e
cussi fece, lassando ordine al capetanio di le nave,
che con tute le nave unitamente dovesse venir al
porto Segri de E isola de Metelim. E dete uno altro
mandato al capetanio di le galie grosse, a ciò non
fusse causa di ritardar le galie sotil, qual con bo-
naza navega a remi. Come à ’uto bonaze assaissimo
in quelArzipielago, che tutti si meravegliano ; la qual
è sta causa di far scapolar l’armata turchescha, sen-
za dubio, da la nostra ; et cussi lassò dite galie grosse,
et con 28 galie sotil, a dì 17, zonse a l’isola de Me-
telin, dove deliberò satisfar la volontà di quelli po-
veri galioti, e dete libertà di saltizar et depredar al-
cuni casali do mia proximi a la marina; feceno bona
preda, per modo restarono molto contenti ; mes-
sene poi focho ne li casali, e brusorono. E ivi intese
 
Annotationen