Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Overview
Facsimile
0.5
1 cm
facsimile
Scroll
OCR fulltext
466 *

1185 mccccc,
perchè el voria un altro Rimano o Faenza, e va di-
scorendo diverssi parlari.
Dii dillo orator, di 22. Chome fo da le regie
alteze, e parlato di 1’ armata, dicendo saria vergo-
gna a darli le terre eie., soa majeslà parlò, erano ben
disposti a la fede Christiana et a la Signoria nostra,
e haveano fato la parte sua ; et è bon trovar qualche
espediente per F armata ; e, quanto a le terre dì la
Puia, F almazano havia ditto per ben, perchè il re
di Napoli rendesse qualche parte o i danari, qualli si
spendesse e ussi per l’armata; concludendo, tenir
più Farmada non li era possibile, e conveniva re-
meterli li danari con interesse, sì che non polene.
Poi la rama parlò, ut supra, e che dila armala era
fata per questo anno passato, e non potevano più
mantenirla ; e se prima havesseno saputo el bisogno,
ariano provisto di danari eie. E 1’ orator H disse di
judei caziali, in laude Ihoro eie. Conclude, podio si
ara, ni ditta armata fu fata per la Signoria nostra,
et è gran impossibilità a otenir cessa alcuna. Dein,
prega sia avisato di nove de’ turchi e di Franza.
Dem, mori sono a F usato, da 6 in 7 milia, in diver-
si casteli, aspri e forti; e il re continua la expugna-
tion, non perhò con molta zente. Dem, li oratori di
Napoli par lo habi visitato, et li si atrova uno secre-
tano dii Cardinal Ascanio continue a le spale dii re.
Et per non vi esser se non tre consieri, non si
potè poner parte alcuna; ma fu dato sacramento per
li cai di X a bancho a bancho di tal letere.
A di 18 dezembrio. In colegio vene il principe.
Et è da saper, erri im pregadi, fo loto una poliza
mandò F orator di Franza al principe, svisando ha-
ver letere, per via di Zenoa, in merchadanti zenoesi,
il roy haver perlongato le trieve col re di romani,
per mexi cinque, comenzando questo marzo, qual
compie le prime.
Vene F orator dii papa, per haver risposta dii
vescoato di Cividal, dicendo il conte di Pitiano è
contento haver una altra promessa. Li fo risposto,
si aldiria il messo dii conte eie. Poi il principe li
parlò, zercha le proposte di eri dii Cardinal, sapien-
tissime, recitando il tutto con bel modo, dicendo
non era tempo etc. E lui rispose ex affectu cordis,
pregando la Signoria compiaci il papa dii titolo, e
non cori li danari, acciò a la expeditiom sij eie. Et
con questo prese licentia.
El principe fè un optimo discorsso, quasi pia-
cendo (sic) le calamità nostre, et che lui andava a la
morte, e desiderava andar im paradiso, per non ve-
der quello fede (sic), perchè saremo soli. À visto
prima il papa, e le richieste soe, e ogni di si bavera
I Diariì di M. Sanuto. — Tom. III.

DECE.MBRE. 1186
di queste. Di Spagna lexe quelle letere molto estive.
Di Franza non si averà 0; à fato trieva con Maxi-
miano, pertende esser signor di Italia, e disse di le
parole usate per F orator suo, domino Acursio, a sier
Francesco Zorzi, auditor nuovo, l’altro eri, stranie
etc. Dem, di Maximiano, ne voi mal di morte, nè voi
nostro ambasador di Hongaria; si vede, nel termine
si è, che bisogna darli danari, e non falir. Conclu-
dendo, si provedi ; e in F arsenal è galie 55, non
serate, qual si lavora ; e tardi si liaverà di le do nave
di commi, la piccia si arà ma non la granda, ma
mancha li coriedi eie., sì che si provedi.
Vene sier Zacharia Contarini, el cavalier, qual
disse molte parole por excusarsi di andar orator in
Hongaria, la moglie amalata, ha X Doli; e poi di
F eror di le balote nel scurtinio, scuode di più del
numero; e per termenation di la Signoria in sier
Nicolò Foscarini e sier Domenego Trivixan, el cava-
lier, rimasti in Franza, fo manda zo la eletion, justa
la parte presa nel conscio di X, 148... Dem, alegò
altri caxi eie. Or parse a li consieri di poner la parte
im pregadi, e lui si difendi, e quello si habi a termi-
nar; tamen per la leze doveano quel scurtinio man-
dar zoso.
Di Verona, di 15, di sier Hiranimo Zorzi, el
cavalier, podestà et vice capetanio. Come el capeta-
nio era andato centra il conte di Pitiano, justa i
mandati. Dem, quel teritorio e la terra è interdita,
non si poi batizar, ni sepelir eie. Et per via dii legato
fo scrito per queste feste sia levà F interdite, et che
havia scrito a Roma, et sperava il papa levaria subito.
Da Rovere, di sier Maflo Michiel, podestà, di
15. Come el Cardinal curzensc havia mandato do-
mino Sabastian Capellam, fato prothonotario, aTren-,
to, per veder di haver il passo; qual li à scrito, aver
trovato quelli di bon voler, inteso la legatimi sua,
et che scrivendo un brieve a quel episcopo, e domi-
no Paulo Litestener, capetanio regio, saria admesso ;
et soa santità à mandato lo episcopo di Curzola per
mandar al re, acciò lo lassi venir, e tamen si ’l scri-
vesse a Bolzan, a la dieta, saria admesso; a la qual à
mandato uno suo explorator, qual non è tornato.
Ilem, scrive altre sanze, et una poliza di quello è stà
concluso in la dieta augustense etc.
Di Curzola, di sier Alvise Balbi, conte, di 12
novembrio. Chome, justa i mandati, à mandato certi
navilij con legnami a Cataro eie.
Da Cataro, di sier Zuan Paolo Gradenigo, re-
tar e provedador, di 5 novembrio. Chome a la ve-
nuta di Feris bei provete eie. Dem, esser zonlo de li
Sabastian da Veniexia, con page 115, sguataraia,
Vi
 
Annotationen