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MCCCCC, GIUGNO.

stre letere zercha il mandar xMarco Bevazam, è lì
secretano, de qui, per mandarlo al re di romani.
Dice lo manderà, et quel reverendissimo Cardinal,
per causa di Goricia, voi scriver a li electori de l’im-
perio. Ztem, che a Zenoa si armerà, dove à manda
monsignor de Pienes, e monsignor di Ravasten fin
do zorni sarà lì ; ma missier Zuam Doria li ha ditto,
non sarà, perchè non veleno esser zenoesi contra
turchi, per causa de Syo. Itera, le zente francese,
versso parmesana sono astalate, voghilo una paga, o
vero veleno ducati 15 railia da Bologna per la se-
conda paga, et etiam danari da Carpi e la Mirandola.
Itemi, monsignor el Cardinal Sani Piero in Vincala
è venuto lì a Milan, starà fino Roani stagi, e lui ora-
tor à mandà il suo secretano a visitarlo. Item, la
crida fo fata di le arme, chome scrisse, dava molto
che dir a’ milanesi. Itemi, uno orator pisano li ha
ditto, haver per capiteli offerto al roy franchi 100
milia de pr(/esenti, et 50 milia a l’anno, si soa maje-
stà li fa aver tuto i Ihoro conta’, tenuto per fioren-
tini ; et il roy non li dispiace tal partito ; et che Pisa
è forte, ma hanno bisogno di salnitrij etc.
Da Ferara, dii vicedomino, di primo. Chome le
zente francese sono sul parmesam, et pisani è dispo-
sti a lenirsi più cha quando Paulo Vitelli vi fu a cam-
po; il populo di Lucha non voleno render Pietra
Santa ; mandano do oratori a la Signoria nostra, voi
darssi e sotometersi etc. Item, il marchese di Man-
toa à ’uto letere di la sorda è in Pranza, fo moglie
di monsignor di Mompensier, che le sue cosse stà
mal col roy, perchè il roy è contento dar Mantoa a
la Signoria; unde esso marchese fa provision, man-
da una capella, vai ducati 52000, a donar al Cardinal
Roam ; et à fato la description di le sue zente; à per-
sone XXI milia, e da poi missier Francesco Secho
mancha, persone X milia, et à vituarie per mesi 6 ;
ma li populi non sono ben disposti versso la Signoria,
ma hanno in gran odio francesi, e il signor è dispo-
sto, prima perdi il stato, esser trato fuori a pezo
a pezo.
Vene uno gripo con letere da mar, vechie di 13,
qual prima si bave per via di Otranto, e perhò non
fono letc.
A di 3 zugno. In colegio fono aldi ti li 4 oratori
brexani, in materia subsidii; voleano alcuni di conta-
do pagasseno ; e fono alditi quelli per il conta’ ; ter-
minato la cità sola pagi.
Fo alditi li oratori di Treviso ; domino Thadeo...
et domino Antonio Avogaro, doctori, insieme con
sier Marco Bragadim, quondam sier Zuane, per causa
di certe aque etc. Nescio quid.
I Diarii di M, Sanuto. — Tom. III.

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o/U
Vene l’orator di Pranza, fè lezer la letcra havia
scrito al roy e al cardina], in materia turcharum et
Hangar ice. Poi disse dii conte di Cajazo, prega la
Signoria expedissa il suo messo, voi il Iodio di Ca-
valehabò; à letere di roy, molte, calde, sopra di zio,
a la Signoria; et il principe li comunichò la ripre-
sala fata contra fiorentini.
Vene l’orator di Lucha, domino Nicolao Tegri-
mi. Comunichò haver nove, che alcuni dii populo di
Lucha sono andati al palazo, et hanno a li signori
voluto li contrasegni de Petra Santa, et cussi auti, 138
sono andati dentro con animo di lenirsi ; prega la
Signoria scrivi una Intera de li si provedi ; et fo man-
dato fuori, e consultato non far 0.
Vene Matheo Cini, fiorentino, habitante qui, do-
lendossi esser stà retenuti alcuni soi danari il man-
dava a Fiorenza, qualli fono tolti al corier, dicendo
era citadim nostro per privilegio, et ha salvo con-
duto dii conseio di X. Et nulla li fo risposto, ma poi
li tonno restituiti.
El in questa matina in Rialto fo publicà la ripre-
sa contra fiorentini, adeo fiorentini erano in questa
terra si messene in gran pavento, ocultando Ihoro ro-
be, maxime Bartholameo de Nerli et Piero Corbole.
Vene sier Hironimo Lippomano, fo dal banco,
con li creditori dii campo (sic), volendo audientia;
ma non tonno alditi.
Veneno li capi dii conseio di X, e mandati tutti
fuora, lexeno una Intera da Brandizo, di sier Jacomo
Barbaro, castelan al Scoio, drizata a sier Vicenzo, suo
fratello. Par il re Fedrico lazi passar turchi im Puia
etc. ; unde li fo provisto di danari.
Da poi disnar, fo gran conseio per expedir il Gri-
mani. Compite sier Zuan Antonio Minio, suo avo-
chato. Andò in renga a responderli sier Polo Pixani,
el cavalier, avogador ; non fo molto alclito, non con-
pite, et parlò ben. Et il colegio si recluse a consultar
la materia di Hongaria, che assa’ importa.
Da Zara, di rectori, alcune letere di 26. Man-
dano la mostra fata di stratioti ; laudano sier Jacomo
Manolesso, Ihoro provedaclor, ne son molli paesani,
et là è peste ancora etc.
Noto, fo mandà in armada 60 provisionati pia-
montesi, venuti qui su la nave di sier Hironimo Gri-
mani e compagni.
A d ' 4 zugno. In colegio vene 1’ orator dii papa
per cosse private di benefìci]' ; e il principe li disse
atendesse ad altro. Poi solicitò esso orator se li ri-
spondesse, in materia proposita, a li partidi volea far
il papa. Li fo ditto si conseierà. El qual orator stava
in la chaxa fo dii signor Ruberto a la Charità.
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