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1545

MCCCCCI, MARZO.

1546

sotil fin a Galipolli, dove disarmò. E pallida l’arma’
di Modom, lui andò a Coron ; stè tre dì ; vele suo
patron, sier Valerio Marzello, sicr Batista Polani in
una caravella ; poi ditta armada andò a Napoli di
Romania, stè uno mcxe sperando haver la terra ; e,
levati una note, tuta l’arma’ have gram paura per
dubito di la nostra ; et 5 volte in quella notte fo cri-
dà: Arme! Arme! credendo esser asaltati. Poi la
matina, unita, andò versso il streto ; have gran cle-
sbochadura di buora, adeo tutte se sparpegò, e have
gran paura di la nostra ; e il dì poi fé bon tempo, e
andò al Tenedo, e fè velia im pressa per Galipoli,
dove intese la nostra esser zonta a Tenedo; et lì a
Galipolli i do terzi di l’armata disarmò, il resto
andò a Gonstantinopoli, dove mandoc le galie sotil
fono prese a Modon et la grossa. Item, quelli fo di-
sarma a Galipolli esser quasi tuti marzi e innavega-
belli ; ma quelli andati a Gonstantinopoli è boni, zoè
5 galie bastarde, frate di l’Arta. Item, dice che la
perdeda dii Zonchio, intesa per turchi, prima in An-
dernopoli, ebeno grandissimo dispiacer; dubitò di
Modon e Coron; e comandò che tutto il campo si
recingi a Bitoia. Item, se diceva in mar esser una
potente armada, calco tutti era im pavento. Dem, dii
prender di la Zefalonia, intese, aplaudì ; e quelli dii
paese diceva di la gran armada preditta nostra ; et
turchi mandava molti christiani a custodia dii ca-
stello, et haveano gran paura di Modon e Coron.
Item, il signor esser andato di Andernopoli a Con-
stantinopoli, dove era la peste. Dimandato, si’l si-
gnor fa armata, dice 0 saper ; e se dicea l’armada
di Spagna con quella di la Signoria esser zonta molto
grossa. Dimandato di sier Marco Cabrici, disse non
lo cognosser ; e di sier Valerio Marzello, 0 sa, poi
che di Coron fo con sier Batista Polani mandati a
la Porta.
Del dillo capetanio zeneral, di 5, date ivi. Come
è venuti alcuni di tera ferma, dicono haver inteso
da’ turchi esser sta chavate da la Vajussa galie 6 o
ver 7, et questo è zorni otto ; unde subito fè meter
in ordine do galie grosse, sier Andrea Bondimier e
sier Domenego Capello, su la qual è il basilisco ; et
do sotil, sier Alvise Dolfim, e il zaratim, et la nave,
patron Andrea di Viviam, acciò vadino quella note
al Sasno, e stesse a la guardia, che li saria driedo.
Item, ave letere dii capetànio dii colfo, di 4, date a
la velia. Come vete 4 galie in canal di la Vallona, e
do fusle erano sta trate di la Vajussa, et uno schie-
razo è de alcuni sanzachi andati versso Antivari ; et
lui capetanio col barzoto haver convenuto andar

■ versso Durazo, et poi, a hore 3 di note, ditto cape-
tanio zonse lì a Corfù con la conserva, eh’ è sier
Zorzi Trivisam. Disse esser venuto per il tempo e
i per pam ; e che ditte galie erano sta frate con bo-
naza ; et ditto zeneral li ordinò tornasse al Sasno a
la guardia, et scrisse al capetanio di le galie grosse,
era a Brandizo, andasse etiam lui con la conserva al
Sasno. Item, atende a far preparar le barche di le 597
nave, qualche fusta e bregantin per far intrar diti
legni piceli dentro la fiumara di la Vajussa, e brusar
ditte galie, e poi sfropar quella bocha ; di quelle di
la Vallona sarà quello piacerà a Dio, sì che è per
levarsi eie. Si duol, tutti li villani esser amallati, e
molte galie non si potrà levar ; con lui non voi più
villani, perchè dormono soto grote, e l’aere non li
comporta, ed si amalano e moreno. Item, voi expe-
dir prima l’impresa di la Vajussa, cha a la cossa di
Coron, per non intrigarsi in tutte do imprese. Item,
di la licentia di sicr Marco Orio, che (compita la
cossa, qual si à oferto de intrar ne la fiumara con li
fusti picoli, zoè barche di nave) verà eie. Et lui ze-
neral si à rimosso de opinion di conzar le barze a
Corfù, ma le manderà a disarmar. Item, à fato co-
mandamento a sier Francesco Zigogna, vengi ; con-
tea il qual non à formato processo, perchè per la
Signoria li fo scrito lo mandasse de qui, et cussi
con uno gripo verà. Item, dar favor al reschato di
sier Valerio Marzello; dice, da lui non mancherà.
Item, à ricevuto alcuni gropi, et li ducati 2251 di
sier Polo Antonio Miani, e altri danari, ducati 1500,
et ducati 1500 di tornesi in bariHi, qualli à ordinà
mandarli a Napoli di Romania; in tufo ducati 4500;
e di li danari li vien dati, niun aviso ha ; ma, per
patroni di galie grosse, fonno consignati a Gorphù.
Item, à visto quelle fabriche; lauda sier Alvise Ve-
nier, provedador, qual è in union col rezimento.
Item, come è per mandar la letera patente al pro-
vedador Pixani, per il perdon a li citadini di Coron,
e che vengino ad habitar al Zonchio, sarano acetadi.
Del dillo zeneral, di 7, ivi. Come era ritorna la
galia, sopracomito sier Francesco di Mezo, dal Zon-
chio ; ha referito molte cosse, et che homeni 120
guardano il Iodio, quali voriano il viver, e non po-
leno seminar; et è stratioli 150 venuti lì, qualli sono
in gran miseria, e scaramuzano ogni dì con turchi ;
et il castello à bisogno sia messo in forteza; e il
porto à bisogno di bona e continua guardia ; et è il
passo principal dii castello, qual persso, nulla vai il
castello ; et lui zeneral non resta provederli ; li
manda ducati 200 al provedador Pixani, è li, per
dar una paga a quelli provisionati, sì che arano auto
 
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