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Venuti, Marcello de'
Descrizione Delle Prime Scoperte Dell'Antica Città d'Ercolano Ritrovata vicino a Portici, Villa della Maestà Del Re Delle Due Sicilie — Venedig, 1749 [Cicognara, 2673-2]

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https://doi.org/10.11588/diglit.8286#0141
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120 Delle Antichità d! Ercolano.
»Ìre(so Autore sono chiamare ventrose-, non vi essendc}
dubbio, che non fussero le borri, o siano dalia de'La-
tini, di cui disse Nonio: Dalia sitnt vast grandia^
^uibus vinv.m reconditur. Nò di piccio'la capacità Do-
vevano essere , fc nei loro inrcrno poterono servirf
d'abirazione al gran Diogene, di cui disse Laerzio
( i ): Dolinm , qnjd in Metroo erat , prò domo hn-
ìuit, //cut ipse tesiatur in epfiolis, di cui cantò GÌ3*
venale (a):
Dolia nudi
Non ardent Cynici: si fregerìs-, altera fi et
Cras domus-, aut eadem plumbo commìsfamanebit»
Senjn Alexander, tejla cum viait in il/a
A4agnnm habitatoremò'c.
I qua'i versi decidono contro di coloro, che non han-
no creduto, che la botte di Diogene fotte di terra cor*
ta, ma la vollero di légno, per la ragione* che quel
Filnsoro sovente la rivolgeva (l), quali che lenza T
incnnvenienre della necessità di son.perii, non si pos-
sano siorili vali rivolgete ilieti, o sopra il fango, a
sopra del concime, o della pelle, o paglia, ed anco-
ra sui duro pavimento , avendoli noi veduti osi
grandi, e di inarerial grossezza formati.
Ne disferentemente da quanto facciali in oggi si
con poneva il vino appretto gii Antichi.
Primieramente calcavano le uve cori grande alle-
gria , del che si parlerà altrove sui propolìtodi un mio
battorilievo, e ponevanlì dipoi \~x un grandislimo va-

(i) D.og. Laerz. lib. 6. legni. 15., e nota, che Meroo fu
il Tempio deli Madre dei Dei in Aiene, ove si ronleivavano
le Ltggi , le Donazioni , e i Coutr.itii < Ye.iasi il Valesio ad
H arpocrationem, pag. in Ofgor. Nazianz. in Jambicis.
(1) Juvenalis Sat- XsV. v. 3 S.
'3) Vide Luciammi in libello , quomodo coaicnbenJa sic
Historia.
 
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